La donna è stata segregata e costretta a subire violenze di ogni genere. Fortunatamente approfittando di una temporanea assenza da casa del “compagno” è riuscita a fuggire e a rifugiarsi in un negozio il cui titolare ha immediatamente allertato i Carabinieri. Subito il trasferimento in ospedale.

La vittima ha raccontato di essere stata picchiata più volte al volto e ai fianchi. Di essere stata colpita con un coltello alle braccia, accecata con il peperoncino e stuprata mentre era legata col nastro adesivo al letto. L’uomo 39enne, dopo aver capito che la compagna era riuscita a fuggire, ha deciso di costituirsi volontariamente presso la Caserma di via Antonio da Sangallo, è stato subito arrestato. Dovrà rispondere di sequestro di persona, lesioni personali e violenza sessuale.

La violenza sulle donne continua a essere un fenomeno in crescita e viene spontaneo domandarsi: perché è così difficile vivere relazioni oneste e rispettose? Occorrerebbe rendere questo fenomeno un preoccupazione di cui non si può fare a meno di occuparsi. Perché ogni violenza riguarda ognuno di noi, ogni aggressione è frutto di una società malata che si scaglia contro i più deboli. Solo nel momento in cui tutti noi ci assumeremo la responsabilità morale e faremo un’autoriflessione sul significato profondo di questa piaga, forse potremmo superare questo ciclo infinto di reati contro la vita.