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Se n'è andato NICOLA TANDA, uomo di cultura e di pensiero, filologo e critico letterario, amante e profondo conoscitore della letteratura italiana e sarda.
Il Premio Ozieri lo annoverava in qualità di Presidente onorario e sono convinto che questo riconoscimento lo rendesse orgoglioso e giustamente insignito.
"Vigilava" sulle opere altrui, curando la pubblicazione di centinaia di volumi in lingua sarda e italiana e nella libreria di tanti di noi ci sono saggi e analisi su autori, come la Deledda, Sebastiano e Salvatore Satta, Eugenio Montale e Antonio Gramsci solo per citarne alcuni, che abbiamo conosciuto più a fondo proprio grazie al suo impegno.
Insieme a Giuseppe Dessì, nel 1965, aveva "firmato" la prima antologia di scrittori sardi dando alle stampe il volume "Narratori di Sardegna".
Il 28 aprile del 2013 l'avevo conosciuto personalmente a OSSI in occasione de "Sa die de sa Sardigna".
Quell'incontro, per me, era stato un momento di profonda condivisione e le sue parole di stima nei miei confronti le porto nel cuore come una medaglia.
L'età che affaticava il suo viso non rendeva opaco il pensiero che trasferiva esperienza.
Nel lasciarci ci siamo scambiati il numero di telefono con la promessa di un impegno che avremmo dovuto programmare di li a breve: la definizione di un incontro, a telecamere accese, per raccontare la sua vita piena di tante storie.
Un appuntamento mancato e per sempre, purtroppo.
Ieri Nicola Tanda si è spento a Londra in una giornata di sole.
Grazie di tutto, professore.