Migliaia di messaggi di cordoglio e ricordi commossi sono comparsi in queste ore sui social per celebrare la figura di tziu Nicola Pira, storica figura del canto a tenore sardo, scomparso ieri all'ospedale San Francesco di Nuoro all'età di 92 anni.

Il cantadore di Orgosolo, dopo una lunga esperienza nel mondo delle tradizioni popolari, negli anni '90 aveva fondato il Tenore "Untana Vona" di cui era voce e anima. Accompagnato dai giovani compaesani Alessandro Crissantu, Nicola Crissantu e Giuseppe Rubanu, aveva calcato i più prestigiosi palchi dell'Isola, d'Italia e d'Europa portando in giro per il mondo la tradizione millenaria del canto pastorale sardo patrimonio Unesco.

Da alcuni anni, Nicola Pira aveva abbandonato le scende passando il testimone ad Antonello Catgiu che oggi è la vohe del Tenore Untana Vona.

I funerali di tziu Nicola saranno celebrati alle ore 16:00 di oggi, 14 settembre, presso la chiesa di San Pietro a Orgosolo.

RICORDI. Fra i messaggi comparsi su Facebook, significativo quello del Tenore Remunnu 'e Locu di Bitti: "Tante sono state le volte in cui ci siamo ritrovati nel corso delle nostre esibizioni in tutta la Sardegna a condividere momenti e canti della nostra terra, tziu Nicola Pira è stato uno dei pilastri su cui si basa la nostra millenaria tradizione di canto a Tenore, grazie alla sua voce straordinaria e alla sua inesauribile passione è riuscito a esserne interprete indimenticabile".

Il Tenore Santa Lulla di Orune: "Un altro grande protagonista del canto a tenore ci ha lasciati. Preccade pro tottu".

Il presentatore Giuliano Marongiu: "Oggi si è spenta una delle voci più belle dell'isola: la Sardegna e il grande mondo delle tradizioni popolari piangono la scomparsa di  Nicola Pira, storico interprete del canto a tenore di Orgosolo. Ha cantato le storie degli uomini e delle piccole comunità, la vita che ha visto passare e quella che ha sentito raccontare, esaltando gli scorci di un'isola e la bellezza dei luoghi, mettendo a fuoco il fascino senza tempo di una terra, la sua, che ha "dipinto" con la forza della nostra lingua e del suo popolo, con il cuore e la dolcezza della poesia".