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Roma, 5 nov. (Adnkronos Salute) - La nuova frontiera dell’emergenza medica si chiama 'Ambulance.AI'. Presentata oggi a Welfair, la Fiera del Fare Sanità, in programma alla Fiera di Roma fino al 7 novembre, 'Ambulance.AI' trasforma le ambulanze in centrali di telemedicina mobili, connesse in tempo reale con le centrali operative per migliorare la rapidità e l’efficacia degli interventi d’emergenza. Attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale e tecnologia blockchain - riport una nota - ogni 'Ambulance.AI' consente la trasmissione continua e sicura di immagini e dati medici, permettendo consulti istantanei con specialisti ospedalieri. Questa tecnologia avanzata consente il monitoraggio costante dei parametri vitali dei pazienti, migliorando la tempestività e la precisione delle cure già nel tragitto verso l’ospedale.
"Ambulance.AI rappresenta una svolta per la sicurezza dei pazienti e degli operatori, ottimizzando le risorse delle aziende sanitarie e il tempo dei medici specialisti – dichiara Ido Miglioranza, CEO di Emerland.AI e ideatore del progetto - La nostra ambulanza del futuro è progettata come una piattaforma scalabile, pronta a ospitare servizi sempre più evoluti e a supportare anche le cure domiciliari".
Questa innovazione - si legge - punta a una sanità più sostenibile: la gestione ottimizzata degli interventi ridurrà i ricoveri ospedalieri non necessari e migliorerà la qualità della vita dei pazienti, delle loro famiglie e dei soccorritori. Inoltre, permette un utilizzo mirato degli specialisti, connessi in tempo reale tramite la centrale operativa, migliorando l’efficienza delle cure e riducendo il rischio clinico. Le sfide del trasporto sanitario – dalla complessità delle attrezzature elettromedicali all’operatività in movimento – trovano finalmente una risposta grazie ad Ambulance.AI, che introduce un modello scalabile, capace di adattarsi e crescere con le necessità della sanità moderna.
Le radici di questa rivoluzione risalgono al 2011 - riferisce la nota - quando Miglioranza fu pioniere nella diffusione dei defibrillatori e nella formazione per il loro uso nelle strutture sportive e aziendali. Dal 2013 si è concentrato su soluzioni hardware e software per la telemedicina e la gestione delle sale operative. "Siamo convinti che l’innovazione tecnologica debba avere un impatto positivo e concreto. Con 'Ambulance.AI' ci avviciniamo a un futuro in cui la tecnologia rende la sanità più sicura, veloce ed efficiente - afferma Miglioranza - Investire in questa tecnologia significa credere in una sanità più sicura, efficace e interconnessa". E oggi si è svolta anche la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Michele Leonardo Lo Tufo, riconoscimento intitolato a una figura di rilievo nella Pubblica amministrazione e nell’innovazione sanitaria.
Il Premio ha interessato tre categorie, pensate appositamente per riflettere l’approccio multidisciplinare che Lo Tufo ha promosso durante la sua carriera: 1. Governance e sostenibilità finanziaria all’Ospedale Niguarda, riconosciuto come primo ospedale pubblico italiano nella classifica World’s Best Hospitals 2024 della rivista Newsweek, per la qualità delle cure, la ricerca e la soddisfazione dei pazienti; a Daniela Donetti, Direttrice generale dell’Aou Sant’Andrea di Roma, per il suo lavoro di integrazione tra ospedale e territorio, che ha saputo bilanciare la sostenibilità economica con l’eccellenza nei servizi; a Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario della Asl Roma 1, per il suo contributo all’innovazione e alla gestione territoriale orientata alle esigenze delle comunità più vulnerabili.
2. Dati e tecnologie. In questa categoria si riconoscono i progetti che promuovono l’uso delle tecnologie digitali per una sanità più efficiente e accessibile e i professionisti che hanno saputo mettere al centro il benessere dei pazienti. Il riconoscimento è andato a Soresa per il progetto Sinfonia, sistema informativo che ha portato a significativi miglioramenti nell’accesso ai servizi sanitari, avvicinandosi all’obiettivo di una 'sanità a burocrazia zero'. 3. Persone. Questa categoria riconosce l’impegno e la dedizione dei grandi professionisti, come Chiara Agrati, che ha condotto importanti studi sull’immunità e ha contribuito con il suo lavoro alla protezione delle comunità da virus emergenti. La sua attività, segnata da oltre 200 pubblicazioni scientifiche, testimonia il ruolo cruciale delle donne nella ricerca scientifica.