Milano, 15 nov.(Adnkronos) - Un appello per il restauro dell'Abbazia di Chiaravalle grazie all'art bonus. E' quello che proviene dalla Sala Brigida di Palazzo Marino dove oggi è stato presentato un nuovo progetto promosso dalla Fondazione Grana Padana Ats e dalla comunità monastica. Si chiama Intrecci e attraverso il fundraising intende dar vita a un gruppo di sostenitori privati con lo scopo di conservare e salvaguardare l'Abbazia di Chiaravalle e finanziare i più urgenti interventi di restauro. Obiettivo: il recupero della copertura della chiesa abbaziale che necessita di interventi, resi ancora più impellenti dalle recenti violente precipitazioni che hanno accentuato le infiltrazioni e rischiano di interessare le strutture portanti e l'intero apparato decorativo. Per i lavori più urgenti servono 550mila euro e lo strumento dell'Art bonus permette a imprese, individui ed enti non commerciali di beneficiare di un importante credito d'imposta, pari al 65% dell'importo donato. Tutti i contributi saranno direttamente raccolti dalla comunità monastica e interamente destinati al progetto.
I contributi saranno gestiti dalla comunità monastica
Tutti i contributi ricevuti saranno direttamente raccolti dalla Comunità monastica e interamente destinati al progetto di ristrutturazione. La Fondazione Grana Padano supporterà la comunità sulle modalità di utilizzo e di rendicontazione dei fondi anche nei confronti dei donatori privati, attraverso momenti pubblici, visite guidate ed iniziative di coinvolgimento e valorizzazione.
Nell'Abbazia Grana Padano trovò la sua antica ricetta, Chiaravalle rappresenta lavoro e spiritualità
Renato Zaghini, presidente del Consorzio tutela Grana Padano, sottolinea: "Abbiamo scelto di investire nel recupero di alcune porzioni dell'Abbazia di Chiaravalle non solo per lo speciale legame che da oltre nove secoli unisce questo luogo alla storia del formaggio Grana che proprio qui trova la sua antica ricetta, ma per tutto quello che oggi Chiaravalle rappresenta: arte, fede, spiritualità, lavoro, rapporto con la natura". Come Consorzio Tutela Grana Padano, sottolinea, "siamo stati i primi investitori e oggi desideriamo essere ancora di più ambasciatori di questo patrimonio, certi che la risposta e il contributo di tutti permetteranno di portare a termine questa sfida per ripristinare, custodire e tramandare le bellezze di Chiaravalle".
Un progetto aperto a chi cerca nell'Abbazia le proprie radici
Giuseppe Saetta, presidente della Fondazione Grana Padano Ets, sottolinea che "l'impegno per valorizzare e far conoscere l'Abbazia di Chiaravalle, la sua storia millenaria, i suoi rapporti e la sua influenza sulla storia del nostro territorio è uno dei principali obiettivi". Il ruolo della Fondazione, evidenzia, "vuole essere quello di sensibilizzare e coinvolgere privati che si affianchino alla Comunità monastica e alla Fondazione Grana Padano per creare una partnership duratura e restituire alla città di Milano e non solo un bene di tutti". Intrecci, continua, "sarà un progetto aperto a tutti coloro che si sentono vicini a questo luogo e qui ritrovano le proprie radici. Desideriamo inoltre - sottolinea - che questo progetto diventi l'occasione non solo per supportare l'Abbazia ma, anche per le imprese che vi aderiranno, di partecipare alla sua vita, conoscerla e farla conoscere a dipendenti e collaboratori, con un impegno concreto per il raggiungimento dei propri obiettivi Esg e di corporate social responsability".
La storia dell'Abbazia
L'Abbazia di Chiaravalle Milanese, fondata da San Bernardo di Clairvaux nel 1135, è uno tra i più importanti complessi monastici italiani. Luogo di considerevole valore spirituale e polo di rilievo dal punto di vista storico, artistico e culturale, è ancora oggi guidato dalla comunità monastica cistercense. Organizzata secondo i principi della Regola di San Benedetto da Norcia, la comunità monastica ha svolto nei secoli un ruolo fondamentale per la bonifica e la riorganizzazione del territorio a sud di Milano, ponendo le basi per quella fioritura economica ed agricola che tutt'oggi fa della campagna milanese una delle più ricche d'Europa.