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Efisio Sanna, 57 anni, impiegato presso una società di igiene ambientale. Sposato, già assessore ai Lavori pubblici e all’Ambiente del comune di Oristano (2012-2017), negli ultimi cinque anni capogruppo del Pd in Consiglio comunale. È il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno (qui i dettagli sulla tornata elettorale in città). Sfiderà Massimiliano Sanna (centrodestra), Filippo Murgia (Oristano Identità e Tradizione) e Sergio Locci (Aristanis per costruire il nostro futuro).
Un commento sugli ultimi cinque anni di amministrazione a Oristano?
Premetto che non è nostra intenzione soffermarci sull'amministrazione precedente o sugli avversari in questa competizione. Preferiamo spendere tutte le nostre energie per la città, concentrandoci sulle cose da fare. D’altra parte, è sotto gli occhi di tutti: Oristano ha bisogno di cura, di attenzione, di decoro, di socialità, di nuove energie che vengono dai giovani. Ha bisogno soprattutto di nuove idee che permettano di uscire dalla gestione dell'ordinaria amministrazione. Tutto questo è mancato negli ultimi cinque anni; tanto basta per fare un bilancio della precedente amministrazione. Noi ci proponiamo di invertire la tendenza a dare una scossa alla nostra Oristano.
Quali sono i punti salienti del vostro programma?
Abbiamo otto punti programmatici: Oristano più centrale, più giovane, più vitale, più giusta, più efficiente, più decorosa, più innovativa, attrattiva e felice, più tua. Il programma è ricco di idee innovative e di grande impatto. Ne cito alcune: Il mercato civico, pensato come un centro polifunzionale, un punto di socializzazione, un’attrazione turistica come quelli di tante città in Europa. Questo obiettivo si può raggiungere con la collaborazione con le imprese locali del territorio. Un’altra idea è la realizzazione delle comunità energetiche e delle cooperative di comunità, per far fronte al caro energia e offrire servizi ai cittadini. Inoltre, un grande spazio nel nostro programma hanno i giovani e le giovani, cui vogliamo dare fiducia, spazio fisico, opportunità, occasioni di incidere, valorizzando la Consulta giovanile. Poi la sicurezza, intesa come attenzione all’incolumità: Oristano deve abbattere le barriere architettoniche, che danneggiano i soggetti più deboli, deve rivedere la propria viabilità per garantire la sicurezza delle persone. Un discorso a parte merita la sanità oristanese: in questo momento la città è meno sicura perché non può fare affidamento su una sanità all’altezza delle necessità della sua comunità. Noi agiremo e faremo sentire la nostra voce. Infine, il decoro: Oristano è diventata una città sciatta e con poco verde, chi ama la città non la può lasciare in queste condizioni.
Pnrr un’opportunità straordinaria, come sfruttarlo per disegnare la Oristano del futuro?
Con le idee e le professionalità: nel nostro programma prevediamo una completa revisione della gestione della struttura comunale, più adatta ai tempi straordinari che viviamo e alle necessità dei nostri concittadini. Attiveremo in breve tempo le procedure di reclutamento di nuovo personale, con scelte coraggiose sulle professionalità da introdurre nella dotazione organica dell’ente. Diamo grande importanza alla progettazione e alla capacità dell’ente di attrarre investimenti, per questo motivo costituiremo un ufficio completamente dedicato alla progettazione, così da attrarre le risorse dal PNRR, ma non solo.
Che prospettive per le periferie?
Le periferie di Oristano, le frazioni, le borgate e i loro abitanti avranno l’attenzione che meritano. Ci proponiamo di superare le diseguaglianze esistenti, investendo sul miglioramento dei servizi, compresi quelli sociali e di trasporto urbano, ma soprattutto attraverso politiche mirate basate sull’ascolto con i cittadini, al fine di soddisfare le loro esigenze.
Oristano città di storia e cultura, come investire sul turismo e renderla sempre più fulcro di un importante territorio?
Oristano è una città culturale. Noi vogliamo che sia una seria candidata Città della Cultura 2026. Per poter ambire a questo prestigioso compito, dobbiamo mettere in connessione la cultura del territorio nel suo complesso, partendo dalle inclinazioni tipiche che costituiscono l’identità della città, dalle aree archeologiche che insistono nell’oristanese, passando per la vocazione agricola e marittima, la storia, la lingua, i simboli storici e le tradizioni della città, legate alla figura di Eleonora d’Arborea, alla Oristano Medievale e il mondo della Sartiglia, fino ad arrivare all’eccellenza dell’artigianato. Un’offerta così ricca può competere con le altre città italiane per l’ottenimento del titolo di Capitale Nazionale della Cultura e può diventare uno strumento per l’attrazione dei turisti, anche nelle stagioni a minore vocazione turistica. Non dimentichiamo inoltre lo sport, la gastronomia d’eccellenza, la possibilità di un turismo a contatto con la natura. Dobbiamo pensare e mettere in atto il “modello Oristano”, in collaborazione con i Comuni limitrofi, custodi di grandi tesori e di un territorio pieno di fascino.
Il suo slogan elettorale è “Una Oristano più tua”. Cosa vuole significare?
Vogliamo restituire la voce ai cittadini, vogliamo che si sentano partecipi di un grande progetto e per farlo è necessario rivitalizzare il tessuto sociale. Oristano è dei suoi cittadini se viene effettivamente vissuta, se si ha voce in capitolo, se si viene ascoltati e se si può fare affidamento sui servizi di cui si necessita. Noi ci proponiamo di amministrare la città insieme ai cittadini, condividendo, ascoltando, spiegando e assumendoci tutte le responsabilità. È questo il senso del nostro slogan che potremo declinare anche in un altro slogan: partecipazione, ascolto, soluzioni concertate.
Corsa a quattro per la carica di sindaco. Perché i suoi concittadini dovrebbero darle fiducia consegnandole le chiavi della città?
Ci vorrà tanto, tanto lavoro e tanta dedizione, sono comunque persuaso che gli Oristanesi hanno imparato a conoscere il mio impegno e la mia leale generosità verso la città e ho motivo di ritenere che in queste elezioni ne terranno buon conto. Amministrare è un esercizio difficile, ma posso assicurare che farò di tutto per non tradire la fiducia degli elettori Oristanesi. Amo davvero tanto la mia città e sarei molto onorato di diventarne il primo cittadino. Una città prima di amministrarla bisogna amarla. Noi non abbiamo la presunzione di essere migliori degli altri, ma siamo spinti dalla convinzione di poter dare molto alla città.
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