Marco Peralta, 51 anni, avvocato civilista. È sposato e ha una figlia. Già consigliere di minoranza e capogruppo della lista Prospettiva Ozieri nella legislatura in corso, è candidato sindaco per le elezioni amministrative del 12 giugno, sostenuto dalla lista Alternativa per Ozieri (Prospettive per Ozieri, Fratelli d'Italia, Laboratorio Ozieri e Cambiamo).


Nei giorni scorsi la lista Ozieri Città Futura ha abbandonato la coalizione che supporta la candidatura del suo avversario Marco Murgia. C’è la possibilità di un’intesa con voi?

Assolutamente no. Noi guardiamo in casa nostra, quanto succede da altre parti non ci riguarda. Siamo concentrati sulla nostra programmazione, le nostre idee, la nostra campagna elettorale. La nostra coalizione si è compattata da un bel po’ e non c’è discussione su un eventuale allargamento.

Ozieri è una città importante, fulcro di un territorio complesso e ricco di risorse, ma anche provato da importanti criticità. Quale sarà l’emergenza da affrontare con maggiore urgenza per la prossima amministrazione?

La prima cosa da difendere con le unghie e con i denti è l’ospedale. Durante l’emergenza pandemica, mentre altri presìdi sono entrati in crisi, Ozieri, soprattutto nella prima fase, ha retto. Questo a dimostrazione della professionalità del personale. L’emergenza Covid ha dimostrato come anche gli ospedali medio-piccoli sono utili per la popolazione. Tanto più quando una posizione importante e di snodo come la nostra permette a molte persone di avere le cure il più vicino possibile. Il servizio deve essere mantenuto ai più alti livelli.

Altri punti salienti del vostro programma?

Sono tante le problematiche legate al funzionamento della macchina amministrativa, oggi sottodimensionata a causa del blocco del turnover che non ha permesso per alcuni anni di sostituire il personale andato in pensione. In base al numero degli abitanti il Comune di Ozieri dovrebbe avere una sessantina di dipendenti, ma un anno fa eravamo a 40. Già nell’immediato, se abbiamo bisogno di tecnici, ci si può convenzionare con figure esterne esperte di bandi per parteciparvi e avere accesso a risorse finanziarie, cosa che è gravemente mancata nelle ultime amministrazioni. A questi tecnici potremmo affiancare i dipendenti comunali che avrebbero la possibilità di imparare il mestiere in modo tale da camminare da soli in futuro. Un’altra idea è quella di digitalizzare meglio la pubblica amministrazione per abbreviare le procedure. Il lavoro dei nostri assessori, inoltre, sarebbe supportato da un team di persone facenti parte della coalizione che lavorerà per elaborare progetti e guadagnare tempo ottenendo risultati più efficaci.

Pnnr, quali opportunità?

Il Pnnr rappresenta un’occasione fondamentale, ma non dobbiamo fare da aspiratutto prendendo qualsiasi finanziamento senza un criterio. Dobbiamo pensare a un Pnnr finalizzato a quella che è l’economia locale. Ci sono tante opportunità nell’ambito dell’edilizia scolastica, del decoro urbano. Rigenerare urbanisticamente la città significa costruire una nuova Ozieri più accogliente e a misura d’uomo, con particolare attenzione alle persone anziane e ai portatori di handicap. Un fronte sul quale si potrà lavorare sarà quello della viabilità rurale: abbiamo tantissime strade in pessime condizioni e qui potremo ambire anche a fondi regionali. In ambito sanitario si possono creare strutture di lungodegenza, RSA e hospice che oltre a rappresentare un ulteriore servizio creerebbero anche un indotto economico.

Ozieri città turistica, è possibile?

Ozieri è una città culturalmente molto viva, ci sarebbe tanto da valorizzare dal punto di vista turistico. A tal proposito sarà fondamentale riavere quella famosa rampa dalla Sassari-Olbia che era la principale porta d’accesso verso l’intero territorio. Abbiamo eccellenze come il centro culturale San Francesco, che va migliorato e riammodernato. Un bellissimo chiostro che parla di una storia importante. Andrà risistemata la biblioteca e messi a disposizione del personale locali idonei a contenere il corposo patrimonio. Sarà nostra premura coinvolgere la Pro Loco, che in simbiosi col Comune deve essere il trait d’union con le realtà sociali, culturali, sportive, turistiche. Abbiamo intenzione di creare un info point turistico e rinverdire sagre ed eventi che scandiscono il calendario della nostra città. E' da ripensare la manifestazione de “Su Trinta de Sant’Andria”, quando le cantine e i locali del centro rivivono richiamando migliaia di visitatori. Deve durare un intero weekend così che la gente possa apprezzare quello che può offrire la città in termini di storicità ma anche di enogastronomia.

Per quanto riguarda il settore agricolo che contributo pensate di fornire?

Vogliamo dare sostegno alle attività agricole che producono eccellenze e fare della fiera regionale dei bovini una vetrina permanente di queste imprese. Lo stesso complesso fieristico, fiore all’occhiello della città, è sfruttato pochissimo durante l’anno. Proporremo l’organizzazione di tre o quattro eventi legati al mondo pastorale, dell’artigianato, dell’edilizia così da sfruttare la struttura al 100%. Vogliamo creare una consulta dell’agricoltura che istituisca un rapporto fisso tra amministrazione e mondo agropastorale.

Il dramma dello spopolamento investe anche Ozieri, soluzioni possibili?

Tutelare le attività commerciali presenti nel centro storico e favorire la nascita di nuove realtà. Recuperare il centro storico stesso incentivando le giovani coppie a trasferirvisi riducendo tassazione e imposte locali per cinque anni. Rendere il centro storico più vivibile creando nuovi parcheggi, recuperando spazi fatiscenti e abbandonati, riqualificando anche artisticamente gli angoli più suggestivi. Ozieri ha un patrimonio pubblico molto importante da recuperare: il palazzetto, il boschetto di Punta Idda dove creare aree a disposizione delle famiglie. Creare nuovi spazi per bambini al centro e in periferia. Si potrà usufruire di finanziamenti per zone economiche speciali dove Ozieri può aderire a una serie di progetti come capofila dei comuni del territorio. Sarà molto importante lavorare sullo sport, dove si registrano problemi nella gestione degli impianti e occorrerà riorganizzare tutto creando una consulta alla quale partecipino tutte le società della città così da coinvolgere e sensibilizzare i giovani rispetto all’importanza dei valori dello sport.

Ha parlato di periferie. Quale futuro per San Nicola e Chilivani?

San Nicola è il quartiere che accoglie la fascia di popolazione più giovane, il nostro futuro. Servirà maggiore attenzione alle situazioni di disagio e povertà. Individuato un locale, ci si riunirà col sindaco e assessore competente due volte alla settimana per comprendere le esigenze e raccogliere i suggerimenti. Il dialogo è spesso mancato in questi anni, al di là di qualche sparuta e inefficace riunione di quartiere. Anche Chilivani potrebbe avere opportunità significative. È da poco sede del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, un importante ufficio che può costituire il punto di partenza per la rinascita del quartiere. Il polo ferroviario andrà recuperato coinvolgendo magari il Centro intermodale di proprietà della Regione così da compiere una integrazione strategica col trasporto merci. La piana di Chilivani stessa avrebbe immense potenzialità, vi si potrebbe lavorare anche dal punto di vista della tutela del territorio e ambientale.

Lei era candidato sindaco già nel 2017. In quella occasione Murgia la sconfisse di pochi punti percentuali. Per quale motivo oggi i cittadini dovrebbero riporre in lei la loro fiducia?

La nostra lista si chiama “Alternativa”. Vuole essere una nuova partenza che inizia da una fine che riteniamo debba essere la fine dell’esperienza amministrativa di chi ha guidato Ozieri negli ultimi quindici anni. Ovviamente proponiamo un’alternativa fatta di contenuti. È un’alternativa attorno alla quale si sono riuniti tutti quegli uomini e donne di buona volontà che si vogliono concentrare sui problemi della città senza distinzioni di casacca perché lo stato attuale impone questa scelta. Negli ultimi quindici anni le cose sono andate via via peggiorando. È ora di fornire agli ozieresi un’alternativa concreta rivolta a chi vuole provare a cambiare. Con noi si ha l’opportunità di farlo.