Massimiliano Sanna, 51 anni, “figlio di genti de su brugu de Sant’Efis”, sposato, un figlio. Laureato in Economia e commercio, addetto all’amministrazione di un ente che gestisce servizi culturali.  Già consigliere comunale nel 2013, dal 2017 ricopre la carica di vicesindaco, è stato assessore al Bilancio e attualmente è assessore alla Cultura, Turismo, Spettacolo e Pubblica istruzione. È il candidato di centrodestra alla carica di sindaco di Oristano per le amministrative del prossimo 12 giugno (qui la pagina dedicata alla tornata elettorale in città).

 

Un commento sugli ultimi cinque anni di amministrazione a Oristano?

È stata un’esperienza straordinaria. Sono stati anni molto impegnativi e formativi. Ho consolidato le mie conoscenze sulla macchina amministrativa e vissuto attivamente la vita politica della città. La pandemia ha inciso profondamente sulla nostra vita e sull’amministrazione del Comune. È stato un duro banco di prova che ho affrontato con intenso lavoro, scelte coraggiose e azioni concrete. È proprio in questo periodo, nel momento di maggiore difficoltà, che ho acquisito una forte consapevolezza sul significato di “amministrare” e sulla responsabilità contenuta in questo ruolo. Abbiamo portato a termine importanti progetti e posto le basi per altrettanti interventi. Ho vissuto quotidianamente vicino ai cittadini, ascoltandoli e collaborando con loro, ed è questo il più grande tesoro che porto con me. Questa esperienza la metto al servizio della comunità.

Quali sono i punti salienti del vostro programma?

Certamente il nostro massimo impegno per migliorare la città, in tutti i suoi aspetti. Il nostro motto “insieme per Oristano” è una vera e propria dichiarazione di intenti: l’ascolto e l’apertura al dialogo per riuscire a fare insieme. Ci sono molti progetti in corso da portare a termine e altri da intraprendere. Ci occuperemo di decoro urbano, di opportunità per i giovani e le imprese, di inclusione delle diverse fragilità. Riserveremo una forte attenzione alle frazioni e alle borgate e cercheremo di creare le opportunità per tutti: singoli cittadini, famiglie, imprese, artisti, sportivi, associazioni.

Pnrr un’opportunità straordinaria, come sfruttarlo per disegnare la Oristano del futuro?

Sicuramente potenzieremo l’ufficio programmazione collegato al PNRR e ai bandi europei. Le linee di intervento sulle quali vogliamo lavorare sono: dall’amianto alle smart grid, “Missione Rivoluzione Verde e transizione ecologica” che prevede la bonifica delle coperture in amianto e la sistemazione di pannelli fotovoltaici; rete museale del territorio oristanese con la creazione di percorsi digitali e formativi sostenibili, “Missione Istruzione, formazione, ricerca e cultura” che mira al miglioramento delle conoscenze digitali, economiche istituzionali in vista del raggiungimento della sostenibilità e salvaguardia del patrimonio culturale; attivazione di una rete urbana di mobilità lenta con la realizzazione di piste pedonali, ciclabili mediante ristrutturazione delle strade cittadine, “Missione Infrastrutture per la mobilità - Rivoluzione verde e transizione ecologica”; realizzazione del centro archivistico e di digitalizzazione documentale, “Missione Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”; “Missione 5 Inclusione e Coesione” per gli interventi al servizio delle famiglie, degli anziani e delle fragilità.

Che prospettive per le periferie?

Le periferie non sono parti esterne e marginali, ma realtà culturali, sociali ed economiche che hanno una loro storia ed una loro identità. Oristano comprende territori altrettanto importanti come le borgate e le frazioni, cuori pulsanti dell’economia del nostro territorio che necessitano di maggiore attenzione. A loro sono già destinati 15 milioni di euro ottenuti attraverso il bando Pinqua sulla qualità dell’abitare. Cosa dire poi di Torregrande: dovrà diventare una delle porte principali della città, fiore all’occhiello della nostra economia, turistica e non solo. Sono tutte realtà che dobbiamo assolutamente valorizzare, ascoltandole e dando delle risposte in termini di servizi.

Oristano città di storia e cultura, come investire sul turismo e renderla sempre più fulcro di un importante territorio?

Lo slogan “Dialogo tra giganti” è la sintesi di una promozione e valorizzazione della storia e del territorio arborense. Tharros e il Museo di Cabras con la straordinaria esposizione dei giganti di Monte ‘e Prama, la valorizzazione della città di Eleonora e della Sartiglia, la basilica romanica di Santa Giusta, rappresentano un polo culturale di straordinario valore. Oristano città giudicale, con il costituendo Museo Regionale Giudicale, unitamente ai nostri monumenti medievali, Santa Chiara, le mura e le torri, costituiscono un unicum, così come la realtà di Cabras e di Santa Giusta. Sono assolutamente convinto che “con la cultura si mangia”, noi dobbiamo fare cultura in questo senso. Insieme.

Nel suo programma evidenzia l’importanza per Oristano di fare rete col territorio. Che vantaggi reciproci si possono ottenere da questa idea di sistema?

Fare sistema o rete è la chiave di successo. Nessuno di noi, considerato da solo, è sufficiente. Fare sistema è il filo conduttore di tutto il nostro programma. È il pensiero contenuto nel nostro motto “Insieme per Oristano”. Fare sistema è indispensabile: quando affrontiamo il tema della sanità, delle politiche sociali, delle attività produttive, dei giovani, della cultura e del turismo. L’obiettivo è il bene comune. Lo stesso concetto è richiamato nel ruolo storico di Oristano Capitale Giudicale. Ho anche specificato che questa vuole essere una dichiarazione di intenti in termini di disponibilità al servizio delle altre comunità nel ruolo della città capoluogo. La programmazione integrata ha già dato buoni frutti in questi ultimi anni, ora si tratta di replicare il paradigma anche in ambito di servizi e di opportunità a tutti i cittadini delle comunità dell’area Arborense. La voce di questo territorio potrà farsi sentire in modo più incisivo per risolvere i disservizi di questa area dell’Isola, a partire dalla sanità. E poi come non intuire i benefici di una rete, tra l’altro già avviata nella sua definizione, tra i luoghi della cultura, da Abbasanta, Paulilatino, Cabras, Oristano e Santa Giusta. Biglietto unico e promozione di tutte le emergenze storiche ed archeologiche valorizzando tutta la nostra storia, dall’età prenuragica, a quella nuragica, dalla fenicio-punica, a quella romana e medievale. La rete potrà avere importanti risultati anche in termini di programmazione strategica per il turismo e per altre imprese, sia nella formazione che per la distribuzione delle produzioni.

Corsa a quattro per la carica di sindaco. Perché i suoi concittadini dovrebbero darle fiducia consegnandole le chiavi della città?

Prima di tutto voglio dire grazie a tutti i concittadini. L’esperienza maturata con loro in questi anni rappresenta per me una inestimabile ricchezza. Sono consapevole che c’è ancora tanto da fare e da migliorare. A tutti loro voglio dedicare ancora le mie energie, il mio spirito di servizio, la mia passione per questo lavoro, l’amore per la mia città. Insieme alla coalizione ci proponiamo di favorire le aspirazioni e venire incontro alle aspettative di tutti. Sono pronto ad assumermi questa responsabilità. Chiedo la loro fiducia; le chiavi no, vorrei tenere sempre aperto.