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Milano, 24 mar. (Adnkronos) - La procura generale di Milano, chiamata a esprimere un parere orale sulla richiesta di differimento pena ai domiciliari per motivi di salute di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis, ha negato la volontà che il 55enne possa lasciare il carcere di Opera, ma ha chiesto, con riferimento all'articolo 11 dell'ordinamento penitenziario - "visto che le condizioni di salute permangono invariate e gravi" - che resti in maniera stabile nel reparto detenuti dell'ospedale San Paolo fino a quando le sue condizioni non saranno compatibili con un vero istituto di pena.
Una richiesta volta a garantire il massimo delle cure, anche in caso di crisi improvvise, a cui non si sarebbe opposta la difesa dell'anarchico.
La procura generale, rappresentata dalla procuratrice Francesca Nanni e dal pg Nicola Balice, i quali hanno partecipato all'udienza in cui Cospito ha ribadito le ragioni della sua battaglia, ha espresso parere negativo alla scarcerazione citando la giurisprudenza esistente sul caso che stabilisce che la richiesta va respinta "se la patologia è autodeterminata". Parere a cui si sono associati anche la procura generale di Torino e quella nazionale Antimafia (con l'invio di relazioni alle parti) che, inoltre, hanno ribadito la "pericolosità" del detenuto che viene descritto, da chi ha interloquito con lui oggi, come una "persona lucida e determinata". I giudici della Sorveglianza si sono riservati e hanno cinque giorni per decidere, il provvedimento motivano è atteso non prima di lunedì.