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"Solo un mese fa sono venuto a conoscenza del fatto che Tonino aveva subito ad ottobre un furto nella sua vecchia abitazione e, preoccupato, ho chiesto che venisse installato un grosso faro che illuminasse la zona, ma è stato inutile. È l'opera di un vigliacco, chi se la prende con gli anziani, i fragili, i bambini: può essere definito solo in questo modo".
Lo ha detto il sindaco di Ghilarza, Stefano Licheri, parlando dell'omicidio di Tonino Porcu, il 78enne pestato a sangue durante una rapina nella sua abitazione in paese.
"Lo conoscevo bene - racconta il primo cittadino - veniva da una famiglia di allevatori. Non si era mai spostato, come uno dei fratelli e la sorella, scomparsa da poco tempo".
Quindi rievoca come la vittima trascorreva le giornate: "Lo vedevamo spesso in giro con la sua bicicletta, poi si sedeva sulla panchina della piazzetta davanti a casa, dove adesso viveva, a poche decine di metri da quella in cui aveva vissuto con la madre e che aveva lasciato dopo la visita dei ladri".
Il furto, dunque, sarebbe avvenuto 4 mesi fa. I ladri entrarono in casa rovistando ovunque, poi se andarono, non prima però di aver appiccato un incendio per cancellare le tracce del loro passaggio. Questa almeno la versione di cui sono a conoscenza le persone che avevano raccolto la testimonianza della vittima.
"A causa del rogo è crollato il tetto - ricorda il sindaco - è questo particolare che mi ha portato a chiedere cosa fosse successo e sono venuto a conoscenza del furto" .
La zona in cui viveva Tonino Porcu era isolata e poco illuminata "per questa ragione ho fatto montare il faro - spiega ancora il primo cittadino - Quello che è accaduto è terribile. Siamo sconvolti, poteva capitare a chiunque".