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La carapigna gelato olimpionico. La Sardegna ancora una volta si propone come punto di riferimento identitario a livello mondiale, capace di stupire grazie al suo prezioso bagaglio di storia e cultura. In occasione del Gelato world tour, le olimpiadi del rinomato prodotto organizzate da Carpigiani Gelato University e da Sigep, la Carapigna, sorbetto tradizionale, tipico di Aritzo, sarà bandiera della nostra isola nell'eccezionale evento che toccherà ben otto città dei cinque continenti. L'origine della Carapigna risale a tempi antichi ed è descritta nelle pagine del Dizionario che porta le firme di Vittorio Angius e Goffredo Casalis, nello spazio riguardante Aritzo.
La carapigna si presenta come una granita al limone, dal colore bianco e la consistenza della neve fresca. La sua origine risale a tempi lontani, ben descritti nel Dizionario, a quando la neve costituiva una voce importante per l'economia del territorio. Le “neviere” contenevano la raccolta, la neve veniva costipata e coperta di paglia, felci e terra. Nel corso dell'estate il ghiaccio costituiva un bene di commercio per tutto il Campidano, utilizzato per diverse finalità, tra le quali la produzione della tradizionale carapigna. Graziano Pranteddu, originario di Aritzo, sarà il rappresentante della Sardegna alle olimpiadi del gelato, che Roma ospita dal 3 al 5 maggio. Il carapigneri aritzese è uno dei discendenti dell'antica famiglia di produttori di carapigna. Il nonno materno, Sebastiano Onano, detto tziu Tanu, ha trasmesso i segreti legati alla ricetta della Carapigna al genero Salvatore Pranteddu, detto Litteddu, padre di Graziano. «Partecipare alle olimpiadi del gelato è per noi un grande onore -dice entusiasta il produttore -. Grazie alla carapigna porteremo alto il nome di Aritzo e di tutta la Sardegna. Io non sarò in gara, a me è stato affidato il compito di proporre delle dimostrazioni di lavorazione del prodotto. Avrò modo di insegnare ai bambini le varie fasi con cui si procedeva anticamente a produrre il gelato, senza l'utilizzo di macchine moderne».
La carapigna ha origini arabe e arriva in Sardegna molto probabilmente durante la dominazione spagnola. «Ad Aritzo la lavorazione di questa granita - continua Pranteddu - è stata conservata e valorizzata nei secoli. Non è da escludere che gli antichi carapigneri abbiano scoperto la ricetta della granita e i segreti della sua lavorazione nei palazzi della nobiltà spagnola a Cagliari, dal momento che frequentavano quegli ambienti perché costretti a trasportare a cavallo il ghiaccio delle neviere del Gennargentu». Graziano Pranteddu sarà presente in tutte le tappe delle olimpiadi nello spazio denominato Villaggio del Gelato World Tour, dove il pubblico potrà seguire i corsi tenuti dai docenti di Carpigiani Gelato University. Nell'ambito dell'iniziativa sara' allestito anche il Gelato Museum, attraverso il quale si potrà ripercorrere la storia di questo dolce. «La ricetta della Carapigna è molto semplice - rivela Pranteddu - gli ingredienti sono limone, acqua e zucchero. Con la carapignera, contenitore in acciaio, si procede con la lavorazione solo dopo aver inserito su barrile , un mastello di legno riempito di ghiaccio».
Roberto Tangianu