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Cagliari, 27 marzo 2015.
E’ assodato, in città c’è una nuova moda, ed è quella di appiccare incendi alle auto in sosta. Negli ultimi mesi sono centinaia le auto andate in fumo nel cagliaritano, e nelle ultime settimane il fenomeno si è spostato anche nell’area vasta.
Il modus operandi è sempre lo stesso: con il favore delle tenebre ignoti si aggirano per le strade armati di accendino e diavolina. In pochi minuti si mandano in fumo anni di sacrifici. Non si conoscono maggiori dettagli sull’identikit dei piromani, e non si esclude che ad agire siano più cellule di teppisti. Ad inquietare ulteriormente la faccenda è che, a compiere questi atti, possano essere ragazzi annoiati e privi di prospettive. Difficile, se non impossibile, pensare che dietro a tutto questo vi siano bande appartenenti alla criminalità organizzata. Infatti non vi sono interessi di tipo economico o situazioni di regolamento dei conti, giacché le auto incendiate appartengono a famiglie normali, fuori da ogni logica o meccanismo di questo tipo.
Nelle ultime settimane i raid si sono diffusi nelle città vicine Cagliari. Sestu, Decimomannu, Elmas, Monserrato e Sinnai. A Sestu, e per esempio, in una sola notte sono andate perdute 9 auto, a Sinnai altrettante. Da una prima analisi gli inquirenti sono orientati a pensare che si tratti di giovani annoiati in cerca di un diversivo. Questo, se possibile, sarebbe ancora più inquietante poiché i responsabili potrebbero essere persone insospettabili che una volta dismessi i panni di vandali incendiari tornano ad essere ragazzi qualsiasi.
Le testimonianze raccolte a Sinnai e Sestu sono eloquenti del malessere.
Il Signor M.: - "Ho perso la mia auto, una Ford Focus station vagon di 8 anni. La mia famiglia vive di un solo stipendio e l’auto mi era indispensabile per recarmi al lavoro. Sono afflitto e amareggiato, non so come fare. L’auto non era coperta da assicurazione contro atti vandalici. Non sono nella condizione di acquistarne un’altra. Dispiace notare che l’illuminazione dei lampioni sia insufficiente e mi domando cosa sarebbe successo qualora ci fosse stata una luce maggiore.”
Il Sig. L. :- “sono fortunato, sono riuscito a salvare la mia auto dalle fiamme, una normalissima Renault Clio acquistata di seconda mano. La scena a cui ho assistito sembrava tratta da un film, le auto vicine andavano a fuoco, le fiamme erano alte e potenti, il calore ha letteralmente fuso le parti in plastica della mia vettura che sostava a pochi metri di distanza. Ho aperto lo sportello e sono salito a bordo, gli interni erano roventi ma ero terrorizzato all’idea di perderla. Sono riuscito a spostarla nella strada laterale. Erano da poco passate le 3 del mattino, non sono più riuscito a prendere sonno ed ora la notte non sono tranquillo”. La Signora P. “:- In questo quartiere non mi sento più sicura, ma a pensarci bene non saprei dove altro andare. Non si può stare sicuri da nessuna parte.”
La Signora A. “:- la mia è andata persa. Usavo l’auto per andare al lavoro e per accompagnare mia sorella all’ospedale. Anche Sestu non è passata indenne dalla “moda” dilagante dei raid incendiari”.