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È da diverso tempo che i bambini dei comuni di Calasetta e Sant’Antioco non hanno un pediatra di famiglia. Genitori obbligati a spostarsi nei Comuni limitrofi o anche lontani per avere l’assistenza qualificata e gratuita di un pediatra per i propri figli, oppure costretti a rivolgersi ad operatori privati con un conseguente sforzo economico aggiuntivo. Una situazione che ha creato non pochi disagi alle famiglie che, soprattutto considerando l’emergenza sanitaria ancora esistente, si ritrovano sempre più in difficoltà perché prive di una figura medica fondamentale per la tutela della salute dei propri bambini.
Sardegna Live ha incontrato il Dottor Paolo Zandara, Segretario Regionale SISPe (Sindacato Italiano Specialisti Pediatri): “Il bando regionale è stato pubblicato sul Buras n.11 di giovedì 10 marzo 2022 e scade il 31 marzo 2022. Una volta che il medico accetta l’incarico ha 90 giorni di tempo per aprire l’ambulatorio” – ci spiega il dottor Zandara - se tutto procede per il verso giusto e non ci sono contestazioni o problemi concorrenti, entro fine giugno dovremmo avere il pediatra a Sant’Antioco che poi ricoprirà anche il Comune di Calasetta.
“È un grande passo avanti - aggiunge – perché da quando i due Comuni sono sprovvisti del medico di famiglia ci sono stati molti malcontenti tra genitori che, spesso, si sono trovati costretti a “scovare” il primo pediatra disponibile anche in momenti particolarmente delicati per salute dei propri figli. Troppe le famiglie costrette a spostarsi anche lontano per poter avere assistenza pediatrica, questo è inconcepibile. Il pediatra di famiglia è una figura fondamentale che rappresenta la sicurezza dei genitori fin dai primi giorni di vita del bambino, non può mancare quel rapporto di fiducia con lui che, giocoforza, coinvolge l’intero ambito famigliare”
“In questo triste momento storico - continua - abbiamo anche l’urgenza di assistere i bambini provenienti dai paesi coinvolti nel conflitto. È necessario garantire l’assistenza pediatrica a tutti i bimbi. I pediatri di Famiglia del Sulcis e della Sardegna tutta, sono disponibili ad assistere i piccoli che possono giungere nella nostra Isola a seguito degli eventi drammatici della guerra in Ucraina. Nel mondo milioni di bambini hanno conosciuto la vita solo in tempo di guerra. Bisognerebbe fare attenzione a cosa lasciamo in eredità ai nostri figli - e conclude - vogliamo dare a tutti i bimbi la possibilità di vivere in tempo di pace la loro giovane vita”.