La squadra dell’associazione “Tigers Paralympic Sport” di Cagliari partecipa a campionati di livello nazionale, di serie A per calcetto e Baseball e B per il Torball. In Sardegna non esiste un’altra squadra che svolga le loro stesse attività.

I Tigers sono una squadra di baseball per non vedenti, che partecipa al campionato nazionale da 9 anni. Il campionato è formato da 11 squadre, tra cui due sarde, ma purtroppo attualmente a Cagliari non esiste un campo da baseball regolare in cui si possa disputare le partite ufficiali: “Così – dicono dalla Tigers - siamo costretti a giocare le partite, casalinghe di campionato, a Sassari, così come i nostri amici Turpos, e le altre squadre di normodotati a Iglesias.
Avendo solo  uno sterrato su cui allenarci, in via Campo Scipione,  nella zona di via San Paolo – dicono  - siamo costretti, periodicamente, a dover armarci di zappe e rastrelli, e togliere le spine e le erbacce che crescono sul terreno. Eppure – concludono i Tigers - il Comune di Cagliari ci ha promesso già da 4 anni di rifarci il campo nuovo, avendo già i fondi europei, che tra l'altro andranno persi se non si spendono entro il 2020, ma a tutt'oggi non si è mosso niente”.

Da palazzo Bacaredda, via Roma

“Verificherò quanto chiedono i giovani dell’Associazione Tigers Paralympic Sport di Cagliari, e quanto asserito sull’attività politica e amministrativa degli ultimi quattro anni”, afferma il presidente della commissione sport, patrimonio e politiche per la sicurezza Marcello Polastri, neoeletto Consigliere comunale . “Quanto ho appreso con l’appello pubblico dell’associazione nota anche per aver partecipato ai campionati della serie A per calcetto e Baseball e B per il Torball, dunque  un’eccellenza sarda, mi lascia basito, circa la realizzazione che non sarebbe avvenuta, da parte dell’esecutivo che precede il nuovo Consiglio comunale, di un impianto sportivo da gioco a Cagliari”. “I Tigers hanno infatti asserito che il Comune di Cagliari avrebbe promesso loro, 4 anni fa, di rifar il campo nuovo, avendo i fondi europei? Bene, se così fosse ne troveremo traccia e capiremo il da farsi”, conclude Polastri.