Aveva già chiesto di evitare ulteriori polemiche e oggi Claudio Casula, zio e padrino del piccolo Gioele, scomparso prematuramente a 9 anni, travolto e ucciso da una porta da calcio sabato pomeriggio mentre giocava con due coetanei nel campo sportivo 'Meledina' nella frazione di San Nicola a Ozieri, chiede nuovamente di "smetterla di diffondere messaggi di odio e rancore".

Attorno alla morte del bambino erano nate numerose polemiche relative ai festeggiamenti per l'evento organizzato nel paese del Sassarese per la Beata Vergine del rimedio, che inizialmente erano andati avanti, a poche ore dalla tragedia, compreso il concerto del rapper Fedez.

Oggi lo zio del bimbo lancia un altro appello affinché venga rispettato il dolore e il lutto della famiglia: "Ancora una volta mi vedo obbligato a gran voce di chiedervi di smetterla di diffondere messaggi di odio e rancore. Se qualcuno ha pensato a nutrire più il corpo che l’anima, a noi non interessa, solo Dio può giudicare, noi no. Apprezziamo chi con la presenza, una chiamata o un messaggio ci è vicino. Tanti di voi sono padri, madri, nonni, zii, padrini, madrine e certamente capite il nostro dolore. Se proprio non riuscite a tenere le mani ferme sulla tastiera, non immedesimandovi in questa tragedia, vi chiedo dal profondo del mio cuore di condividere messaggi di amore, cordoglio, speranza e preghiera. Pensiamo a diffondere un sorriso, come quello che rendeva speciale il piccolo Gioele. Vi ringrazio".