Martina Floris, 21enne di Cagliari, si è sfogata sul profilo Facebook, raccontato un caso di discriminazione che l'ha vista protagonista. "Questi episodi per me non sono nuovi sono cose che ho già vissuto e hanno vissuto anche le mie amiche. Continueranno a capitare fino a quando la società non cambierà", ha detto poi all'ANSA Martina.

"Qualche settimana fa una mia cara amica mi ha proposto di fare una prova nel locale dove lei attualmente lavora, un locale che fa aperitivi al centro di Cagliari. Io ovviamente accetto, chiedendole diverse volte se avesse per caso specificato al proprietario che io sono una ragazza transgender. Lei mi dice 'stai tranquilla', lo sanno e non è un problema perché sono tutti aperti mentalmente, ti troverai benissimo", si legge nel post.

La prova poi va bene: "piaccio e loro piacciono a me", scrive Martina, che però non viene ricontattata. "Passano due settimane e decido di chiedere a questa mia amica il perché. Lei ammette a malincuore che io non sono stata assunta non perché non sia piaciuta lavorativamente, ma perché donna trans. Sarebbero delle lamentele da parte dei clienti, quindi il proprietario ha deciso di non chiamarmi".

"Sapete cosa mi dispiace - è stato l'amaro commento della giovane - che un'altra volta, nel 2023, sia stata più forte la paura di perdere clienti per il pregiudizio che il bisogno di personale in gamba. Italia, non ci siamo. Non voglio mai più sentire che le donne trans sono tutte prostitute, molte scelgono di fare quel mestiere, altre (come me) no. Altre ancora sono spinte a farlo per campare perché la società non le fa lavorare".