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Nei confronti del calendario venatorio sardo 2024-2025, l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico (Grig) ha presentato ricorso alla Commissione Europea perché violerebbe la normativa comunitaria sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica (direttiva n. 09/147/CE).
Secondo gli ambientalisti sarebbero numerose le contestazioni, "fra cui la caccia alla tortora, la cui popolazione è in forte calo, in contrasto con la raccomandazione della sospensione della caccia richiesta proprio dalla Commissione Europea, e la caccia alla pavoncella, in assenza di piano di gestione nazionale e classificata come vulnerabile dalla IUCN Red List".
"In contrasto con la normativa comunitaria anche la chiusura della stagione venatoria al 30 gennaio 2025 per numerose specie di avifauna acquatica e migratrice, già oggetto del caso EUP (2023)10542 che riguarda proprio calendari venatori che prevedono la caccia ai danni delle specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena, Alzavola e Germano reale dopo l'inizio del periodo di migrazione indicato in guide e documenti comunitari (KCD 2021) in materia", osserva il Grig che ricorda come "già diversi calendari venatori sardi sono oggetto delle procedure di contestazione comunitarie".
Nel ricorso il Gruppo d'Intervento Giuridico ha chiesto l'apertura di una procedura di infrazione, ai sensi dell'art. 258 del Trattato UE (TFUE, versione unificata) e in caso di sentenza di condanna può prevedere una sanzione pecuniaria (oltre alle spese del procedimento) commisurata alla gravità della violazione e al periodo di durata.