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Roma, 22 mar. (Adnkronos Salute) - La Candida auris, un fungo descritto per la prima volta nel 2009, si sta diffondendo a livelli allarmanti negli Stati Uniti, dove rappresenta "una minaccia urgente" per la sua antibiotico-resistenza. Secondo i dati dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), pubblicati sugli 'Annals of Internal Medicine', negli anni della pandemia 2020-2021 le infezioni sono aumentate notevolmente nelle strutture sanitarie statunitensi: nel 2021, in particolare, sono triplicati i casi resistenti al farmaco più raccomandato e utilizzato per il trattamento delle infezioni da Candida auris, le echinocandine. Un dato preoccupante, evidenziano i Cdc. Anche questa nuova famiglia di antimicotici comincia a essere un'arma spuntata.
"Il rapido aumento e la diffusione geografica dei casi è preoccupante e sottolinea la necessità di una sorveglianza continua, capacità di laboratorio ampliata, test diagnostici più rapidi e rispetto delle misure che si sono dimostrate efficaci per la prevenzione e il controllo delle infezioni", ha spiegato l'epidemiologa dei Cdc, Meghan Lyman, prima autrice dell'articolo.
Dal 2016 a fine 2021, quando è stato segnalato per la prima volta, negli Usa si sono registrati 3.270 casi clinici (in cui è presente l'infezione) e 7.413 in cui il fungo viene rilevato ma non si sviluppa infezione. I casi clinici sono aumentati ogni anno dal 2016, con la crescita maggiore nel periodo 2020-2021. A livello nazionale, i casi clinici sono passati da 476 nel 2019 a 1.471 nel 2021. I casi di screening sono triplicati dal 2020 al 2021, per un totale di 4.041. Secondo i Cdc, questo aumento è visibile anche nel 2022. Per gli esperti, la diffusione di Candida auris potrebbe essere peggiorata a causa del sovraccarico sui sistemi sanitari durante la pandemia di Covid-19.