OSS sardi sono sul piede di guerra dopo che la Giunta regionale ha deliberato i cantieri occupazionali volti a sostenere l'inserimento lavorativo dei disoccupati in ambito socio-sanitario. Una delibera, spiega l'assessore regionale alla Sanità Desirè Manca, "adottata in piena sintonia con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, previa concertazione e condivisione con le stesse sigle". L'iniziativa della Regione "non va in alcun modo a intaccare o ostacolare lo scorrimento della graduatoria Ares Oss a tempo indeterminato e i relativi diritti acquisiti di coloro che compongono tale graduatoria".

Ma un gruppo di vincitori dell'ultimo concorso per Operatore Socio-Sanitario bandito dall’ARES Sardegna ha appreso la notizia dei cantieri con sgomento e in queste ore ha diffuso un comunicato stampa "per portare all'attenzione dei pubblico e delle autorità competenti una grave contraddizione che sta compromettendo il nostro diritto all'assunzione e quello di molti altri colleghi".

"La delibera 38/9 del 2 ottobre 2024 - si legge nella nota diffusa dagli operatori in attesa di assunzione - ha stabilito l'attivazione di cantieri occupazionali sanitari sperimentali per disoccupati qualificati, infermieri e OSS, con l'obiettivo di sostenere l'occupazione e migliorare i servizi socio-sanitari. Tuttavia, questa misura sta di fatto impedendo l'assunzione di noi idonei presenti nella graduatoria dei concorso bandito dall’ARES, creando ulteriore precariato e disattendendo le normative vigenti".

"La nota dell’ARES, che fornisce chiarimenti sulle procedure di reclutamento, stabilisce chiaramente che spetta ad ARES, e non alle singole aziende del Servizio sanitario regionale, svolgere le procedure di reclutamento per il personale dei SSR".

"Inoltre, la normativa vigente prevede che prima di avviare nuovi concorsi, l’ARES deve attivare prioritariamente le procedure di mobilità del personale già in organico, la stabilizzazione del personale precario e l'utilizzo delle graduatorie ancora valide".

"In questo contesto - spiegano ancora gli OSS nel comunicato -, la delibera 38/9 e la nota dell’ARES sono in evidente contraddizione, creando una situazione di incertezza e ingiustizia per noi vincitori e idonei di concorso. È fondamentale che venga rispettato il nostro diritto all'assunzione, in quanto idonei e vincitori di concorso, e che venga data priorità alle assunzioni per garantire la stabilità lavorativa e la qualità dei servizi sociosanitari in Sardegna, questo permetterebbe anche che gli idonei partecipanti non residenti in Sardegna possano rientrare nella loro terra di origine".

"E' importante sottolineare che la Regione Sardegna, in base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 141 dei 22 luglio 2024, ha la facoltà di spendere oltre i limiti nazionali per la sanità. I tetti di spesa in sanità non valgono per la Sardegna, e questo dovrebbe permettere l'assunzione degli OSS necessari per colmare le carenze di personale nei settore socio-sanitario".

"Chiediamo che venga scorsa tutta la graduatoria a tempo indeterminato in quanto aventi diritto e priorità", concludono i vincitori del concorso ARES.