Luigi Pinna, unico sopravvissuto della strage di Sinnai del 1991, è indagato dalla Procura di Cagliari per calunnia nei confronti di Beniamino Zuncheddu, l'ex pastore di Burcei assolto a gennaio a Roma dopo il processo di revisione che ha cancellato la condanna all'ergastolo per triplice omicidio. Ne dà notizia oggi il quotidiano L'Unione Sarda.

Era stato lui a riconoscere in Zuncheddu, allora 26enne, il killer che freddò Gesuino Fadda, il figlio Giuseppe e Ignazio Pusceddu, nell'ovile alle pendici del monte Serpeddì l'8 gennaio di 33 anni fa, spianando la strada alla condanna ora annullata. Nei mesi scorsi, il super testimone aveva poi ritrattato il riconoscimento, sostenendo che la foto di Zuncheddu gli era stata mostrata da un poliziotto e che dunque sarebbe stato indotto ad accusarlo.

Pinna ora è indagato per calunnia dal procuratore aggiunto Paolo De Angelis (titolare dei fascicoli che puntano a far luce sui veri autori del triplice omicidio) per la conferma del riconoscimento fatta nel 2020 davanti alla Pg di Cagliari, Francesca Nanni, che stava valutando l'istanza di revisione formalizzata dal legale di Zuncheddu, l'avvocato Mauro Trogu.

Zuncheddu, motivazioni: "Assolto ma restano ancora dubbi"

Beniamino Zuncheddu è stato assolto ai sensi del comma 2 dell'art. 530 del codice di procedura penale, quindi non con formula piena. È quanto si legge nelle motivazioni sulla sentenza della Corte d'appello di Roma del gennaio scorso, che ha fatto tornare in libertà dopo 33 anni trascorsi in carcere da innocente l'ex pastore di Burcei, accusato di triplice omicidio per la strage di Sinnai del gennaio 1991. Zuncheddu - si legge nella sentenza - "fu condannato perché il teste oculare dichiarò di averlo riconosciuto come l'aggressore, nonché per aver fornito un alibi falso".

Nel motivare l'assoluzione, la Corte scrive che "all'esito dell'istruttoria oggi svolta residuano delle perplessità sulla sua effettiva estraneità all'eccidio, commesso verosimilmente da più di un soggetto, uno dei quali, diversamente da quanto opinato nell'istanza di revisione, non era un cecchino provetto, non riuscendo nell'intento omicidiario nemmeno dopo aver sparato due colpi a distanza ravvicinata in un luogo talmente stretto che 'non occorreva prendere la mira'".

Il legale: “Pinna non è stato raggiunto da alcun avviso di garanzia”

“Luigi Pinna non è stato raggiunto da alcun avviso di garanzia”. Lo fa sapere l’avvocato Alessandra Maria Delrio, difensore delle parti civili Luigi Pinna e Daniela Fadda nel procedimento nei confronti di Beniamino Zuncheddu, dopo la notizia nella quale era riportato che Pinna era indagato per calunnia (LEGGI QUI).