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Sabato 10 giugno alle ore 18.30 presso l’Oratorio della chiesa di San Pio X in via della Pineta, a Cagliari, si è tenuta la presentazione del libro “C’è amore un po’ per tutti” di Bruno Furcas e Salvatore Bandinu. Il testo – i cui proventi degli autori andranno in beneficenza – è una raccolta di racconti frutto di un progetto durato due anni: “Storie vere, di uomini e di donne che dalla vita hanno subito ogni tipo di offesa e privazione. […] Eppure, in ognuno di questi episodi, ci si accorge che alla fine a prevalere è un messaggio di rinascita, una luce che si può ancora intravvedere alla fine del tunnel”.
Insieme agli autori e al moderatore, Luigi Alfonso (giornalista), sono intervenuti: Ferdinando Secchi (Assessore Politiche Sociali Comune di Cagliari), Don Marco Lai (Direttore CARITAS diocesana), Claudia Tolve (Presidente Centro di Accoglienza A.F. Ozanam), Alessandro Congiu (Polizia di Stato), Susanna Garau (assistente sociale in rappresentanza di Antonella delle Donne, Dirigente Assessorato Politiche Sociali Comune di Cagliari) e Silvana Migoni (Associazione Donne al traguardo). La lettura di alcune parti dei racconti (Daniele Meloni e Virginia Saba) e la musica di Gerardo Ferrara e Tonino Macis, sulle note di De André, hanno accompagnato la serata. Presenti anche alcuni ospiti dei centri di accoglienza per i senza fissa dimora di Cagliari.
Sala piena, grande attenzione, temi attuali e importanti. Ci s’interroga sul presente, sul futuro, sulle possibili soluzioni a problematiche difficili e sempre più diffuse. Il dramma dei senza fissa dimora è una triste realtà in espansione, spinta dalle conseguenze del precariato, dalle tante (troppe) attività commerciali costrette a chiudere, dalle mille difficoltà quotidiane di chi arranca per arrivare a fine mese. Ci si sofferma su parole come amore, attenzione, rispetto. Si sottolinea l’importanza della sensibilizzazione. In un mondo in cui si respira la paura per il diverso, la proposta del libro e l’incoraggiamento dei partecipanti è di andare oltre le apparenze e vedere la persona, con la sofferenza e il dramma che si porta dentro. Le difficoltà nella gestione del problema sono tante e vanno dal trovare ambienti idonei ad ospitare sempre più bisognosi, alla scarsità di risorse, all’importanza di fermarsi e ascoltare per aiutare con serietà, competenza e umanità chi è più fragile.
Numerose le associazioni di volontariato impegnate in questo campo, a partire dal Centro di Solidarietà “Giovanni Paolo II” che ospita l’Opera Speciale A.F. Ozanam (Conferenza Vincenziana di Cagliari per i senza fissa dimora, che ha collaborato direttamente con gli autori del libro grazie alla presenza attenta e disponibile di Davide Ariu, coordinatore del centro), l’Aquilone (Centro sardo di solidarietà), Donne al Traguardo (Centro antiviolenza e antistalking) e la Caritas diocesana. E ancora le Conferenze Vincenziane, le mense del Buon Pastore e di San Carlo Borromeo a Cagliari e quelle di Quartu ed Elmas, le suore di madre Teresa (S.Elia) e i dormitori delle chiese del Carmine e Sant’Eulalia, a Cagliari. In aggiunta, l’appoggio e il contributo dell’Assessorato, dell’Unità di Strada e dell’Assistenza Sociale.
Gli intervenuti sottolineano l’importanza fondamentale di una costante collaborazione fra Comune, associazioni e Forze dell’Ordine. E la volontà c’è tutta insieme alla necessità di rinforzare il ponte verso la politica e attivare strategie mirate per aiutare chi vive difficoltà materiali, ma anche sanitarie, sociali e morali, trovando soluzioni sempre più efficaci.
Insieme alla consapevolezza che “per strada può finire chiunque”, emerge il desiderio comune di dare una seconda chance a chi è scivolato nel disagio (imboccando spesso la strada sbagliata).