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C’è una linea sottile che unisce l’Italia calcistica al Chelsea Football Club. La compagine di Londra porta con sé una gloriosa storia (recente) fatta di successi e imprese, campioni e grandi allenatori. Particolarmente influente nell’ultimo trentennio “Blues” è stata l’impronta “made in Italy”. Qua Gianfranco Zola si è consacrato, partendo da Oliena e Nuoro, passando per Sassari, Napoli e Parma, conquistando la capitale britannica prima di tornare in Sardegna a chiudere la carriera, a Cagliari, e venendo addirittura insignito del titolo di ufficiale onorario dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Come lui anche altri hanno varcato quel confine, su tutti il compianto Gianluca Vialli (venuto a mancare nel 2023 dopo una lunga malattia) e Roberto Di Matteo (che col Chelsea vincerà da allenatore anche la prima, storica, Champions League nel 2013), che insieme a “The Magic Box” approdarono a Londra nel ’96 formando la “colonia” anglo-italiana. Più di recente altri giocatori sono passati in maglia Blues, alcuni senza lasciare il segno; altri, invece, lasciandolo eccome: Jorginho, ad esempio (non inganni l’appellativo brasiliano), che nello stesso anno del trionfo europeo sotto Mancini (e lo stesso Vialli) vinse da protagonista la seconda Coppa dalle grandi orecchie della storia del Chelsea.
Protagonisti sul rettangolo da gioco, ma anche sulla panchina: oltre al già citato Di Matteo (prima calciatore e poi allenatore), altri hanno scritto pagine importanti alla guida del club. Pioniere fu un altro grande uomo di sport, strettamente legato alla storia isolana, “Sir” Claudio Ranieri, che sedette sulla panchina degli inglesi dal 2000 al 2004, venendo sollevato dall’incarico solo agli albori della rivoluzionaria era Abramovic. Poi toccò ad Ancelotti, che dal 2009 al 2011 vinse tre titoli (fra cui una Premier League), prima dell’impresa di Di Matteo nel 2012. Infine Conte, che si laureò campione d’Inghilterra nel 2017 e vinse l’FA Cup nel 2018, prima di venire succeduto da Sarri che nel derby di Londra vinse l’Europa League (vecchia Coppa Uefa) in finale contro l’Arsenal nel 2019.
Ognuno ha lasciato la propria impronta, e adesso tocca ad un altro italiano prendere le redini dell’ambizioso club: Enzo Maresca, arrivato in estate dopo aver vinto la Championship (Serie B inglese) con il Leicester. Per celebrare questo sodalizio, sui canali social il Chelsea si è affidato proprio a Gianfranco Zola, simbolo e leggenda Blues, che in un bellissimo video ha ripercorso la tradizione italiana da fine anni Novanta sino ad oggi: “Noi italiani abbiamo una tradizione nel fare la storia in questo club”, esordisce il campione sardo. “Ma voglio sapere una cosa: sarete qui per l’inizio di una nuova era?”, dice rivolgendosi ai tifosi. “Per dire ‘buongiorno’ a Enzo (Maresca, ndr), figlio di Claudio (Ranieri, ndr), Maurizio (Sarri, ndr), Antonio (Conte, ndr), Don Carlo (Ancelotti, ndr), e King Bobby (Di Matteo, ndr)”.
E si rivolge ancora ai fan: “Percorrendo lo stesso ponte sacro (“bridge” in inglese significa ponte, nome dello Stamford Bridge, stadio del Chelsea, ndr) per primo benedetto da Gianluca (Vialli, ndr), a Maresca dichiarate amore, mentre la storia dei Blues viene portata avanti dalla nuova generazione, con il coraggio di crederci fino all’ultimo pallone, e la consapevolezza che non siamo qui solo per vincere, ma per scrivere poesie con i nostri piedi. Il nuovo rinascimento italiano inizia qui”.