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Di mattina, all’alba, a Pitz'e Serra, tra cornetti, caffè, cappuccini e cocktail, nel bar di Quartu dove lavora, la sera “torna” nel suo mondo di colori, espressioni e innato amore per l’arte figurativa.
Tra i tanti dipinti che custodisce con orgoglio e realizzati con congenita passione, ce né uno in particolare: quello de su componidori Francesco Castagna, per Sa Sartiglia di Oristano del 2016, pubblicata su Paradisola di Domenico Corraine. Poi, uno scorcio di Sanluri, in una campagna incontaminata, ancora la sua cavalla, suo zio Antonello e il ritratto di un’amica che indossa un costume tradizionale del Medioevo che ha tra le mani un mazzetto di fresie, simbolo dell’amicizia, per passare poi al dipinto della natura morta che ha un suo significato personale, che raffigura un teschio, le corna di un cervo e una rosa gialla.
“La mia passione per il disegno è iniziata in età scolare – racconta Claudia Campullu, 29 anni, di Cagliari, figlia di un carabiniere in pensione, originario di Santu Lussurgiu - con il trascorrere degli anni ho iniziato ad appassionarmi alla pittura ad olio e nonostante non avessi mai avuto nessun insegnamento in questo campo ho continuato a coltivare questo sogno.
Cinque anni fa ho realizzato, con la tecnica della grafite, il ritratto di un familiare venuto a mancare, per rendergli omaggio. Feci vedere il mio operato a un pittore locale, il quale mi disse che sarebbe stato più appropriato realizzare un dipinto ad olio ed in quell'occasione mi diede alcune lezioni sulle tecniche da applicare; questo fu il mio primo dipinto ad olio su tela.
Quando dipingo esprimo tutte le emozioni che sento in quel momento, cercando di renderle indelebili; attraverso le pennellate mi piace provare a dare naturalezza e vitalità all'opera. Fino ad ora ho creato pochi dipinti che però trattano diverse tematiche tra loro perchè stavo cercando uno stile pittorico che mi caratterizzi. Dopo questo periodo di sperimentazione sono giunta alla conclusione che mi piacerebbe produrre opere che mettano in luce la cultura e l'identità sarda e mi concentrerò sul raggiungimento di questo obiettivo. Vorrei far conoscere le mie opere attraverso mostre espositive, sia collettive che individuali sebbene – ammette la giovane bar lady – in Sardegna è ancora difficile per gli artisti poter realizzare il proprio sogno. Per ora il mio è di riuscire a dipingere tutto ciò che riguarda la cultura, l’archeologia e il folklore della mia amata isola. Una cosa importante voglio dirla, un Grazie infinite alla mia cara mamma”.