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Il nuovo Consiglio regionale della Sardegna sarà popolato da volti nuovi, qualche donna in più (forse una decina ma almeno il doppio, anche grazie alla novità della doppia preferenza di genere) e sarà dominato dal centrodestra.
La vittoria del candidato presidente Christian Solinas con circa il 48% dei voti (anche se ancora non è disponibile il dato definitivo per ritardi nello spoglio) gli garantisce il premio di maggioranza più alto e 35 consiglieri in aggiunta al proprio seggio: 8 della Lega, che con oltre l'11% entra per la prima volta nell'Assemblea sarda, sei per la ridimensionata Forza Italia, tre (o due) dell'Udc, almeno altrettanti dei Riformatori sardi (che potrebbero piazzarne un quarto a spese probabilmente dell'Udc) sette del Psd'Az (che la raddoppia), tre dei Fratelli d'Italia, altrettanti di Sardegna2020 (lista del consigliere azzurro uscente Stefano Tunis), uno di Fortza Paris (che ritorna nel palazzo di via Roma), e uno di Sardegna civica.
Il centrosinistra avrà 18 seggi, incluso quello che spetta al candidato presidente sconfitto, Massimo Zedda, e sarà la coalizione con il maggior numero di rieletti rispetto alla legislatura precedente: 8 saranno consiglieri del Pd, risultato il primo partito con oltre il 13%, due di Campo Progressista, altrettanti di Noi con Zedda, 2 di Futuro Comune, due di LeU e due di Sardegna in Comune.
Completano l'opposizione (con 24 consiglieri in tutto) i sei consiglieri eletti col M5S: la meta' dovrebbero essere donne, secondo i dati ancora provvisori.
Quanto alla ripartizione ufficiosa dei seggi fra gli otto collegi, Cagliari ne avrà 23 (oltre al presidente Solinas), Sassari 13, Oristano 7 (ma potrebbe cederne uno a Carbonia-Iglesias), Nuoro cinque (ne perde uno rispetto a quelli assegnati in base al numero di elettori), Olbia-Tempio 7, Carbonia-Iglesias due (con una rappresentanza che rischia di essere dimezzata), l'Ogliastra e il Medio Campidano 1.
"Per le donne è un bel risultato", osserva la capogruppo uscente di Forza Italia, Alessandra Zedda, unica delle quattro donne della legislatura appena conclusa che tornerà in Consiglio regionale, eletta nel collegio di Cagliari. "La doppia preferenza di genere ha funzionato, ma solo nei partiti non tradizionali e nelle nuove formazioni".