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“La mia denuncia pubblica attraverso i giornali e i social non ha ancora smosso niente, nessuno è in grado di aiutarmi, intanto mio figlio cresce e io perdo ogni istante della sua vita, sono disperato ma non mi arrendo, lotterò fino a quando non potrò riabbracciare mio figlio”.
Queste, le parole piene di dolore di Mario, che continua con grande forza a combattere per poter rivedere il suo bambino. Il 25 dicembre 2021, davanti alla sede della Cooperativa Solidalia di Romano di Lombardia (Bergamo), incaricata da 17 comuni Lombardi per la gestione della tutela dei minori, ha cominciato lo sciopero della fame in segno di protesta e ancora oggi, la disperazione e il senso di abbandono da parte delle istituzioni continuano ad alimentare il suo sconforto, ma al tempo stesso, gli danno la forza e il coraggio per continuare la sua battaglia. Mario vuole solo rivedere il suo bambino.
“Non vedo mio figlio dal 27 luglio 2021, dopo il decreto dei giudici che stabilisce la videochiamata in presenza di un operatore come unico modo per poterlo vedere. Tutti i problemi sono iniziati quando la mia ex compagna ha deciso di lasciare Bergamo per tornare nella sua città d’origine e portare con sé il bambino. Non ero sposato con la madre di mio figlio e, quando ho deciso di interrompere la nostra relazione, si sono susseguiti una serie di spiacevoli avvenimenti e la mia vita è diventata qualcosa che non riesco neanche a definire con un termine appropriato, provo un dolore immenso nel vedere che mi vengono ostacolati i rapporti con mio figlio. Sto perdendo la speranza e la fiducia in tutto il sistema perché neanche le sentenze dei tribunali sembrano avere un valore. Intanto mio figlio cresce e io non ho nessun legame con lui” Questo aveva dichiarato a Sardegna Live lo scorso 5 gennaio. La sua disperazione trapela ancora da ogni singola parola e da ogni espressione del suo viso. In questo video dal quale è evidente tutto il suo dolore, Mario si racconta ancora a Sardegna Live.