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Medical doctor giving injection to make antibody for coronavirus
"Lo ripetiamo sempre. Fine dell'emergenza non significa fine del virus che continua a circolare. Per i vaccinati, il Paese aveva già riaperto il 26 aprile del 2021, con l'allentamento delle prime restrizioni. Ora il ritorno alla normalità vale per tutti, anche per chi ha rifiutato di ricevere le dosi".
Lo spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un'intervista al 'Corriere della Sera', in cui parla della fine dello stato di emergenza dovuto al Covid. Secondo Costa "non è giusto mettere sullo stesso piano chi si è comportato in modo solidale e chi no.
"Ma se il ritorno alla normalità non valesse per tutti, non potremmo ritenerlo tale - prosegue - sapevamo di dover tener conto della resistenza di uno zoccolo duro anti vaccinista, per fortuna una minoranza. Devono essere consapevoli che se questo risultato è stato raggiunto è merito della stragrande maggioranza della popolazione e che continuano a rischiare sulla loro pelle".
Quelle degli insegnanti non vaccinati che pretendono ora di tornare al loro posto secondo il sottosegretario sono "posizioni assurde. Se si fossero vaccinati avrebbero potuto continuare a rimanere al fianco dei bambini. Hanno scelto diversamente e non ho nessuna comprensione nei loro confronti".
"Sono anzi molto rigido - spiega - per insegnanti e operatori sanitari che non si vaccinano non vedo attenuanti. Cambino mestiere. Per fortuna, ripeto, parliamo di piccole percentuali".
Parlare di quarta dose del vaccino, osserva Costa, "è un errore di comunicazione. Quarta dose, quinta dose… alla fine perderemo credibilità e la gente penserà che le dosi non servano a nulla - conclude - meglio insistere sul concetto di richiamo annuale, come per l'influenza, da programmare in autunno".