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La pandemia di Covid-19 e il lockdown hanno creato le condizioni per un aumento degli abusi sui minori, come dimostrano ormai diversi studi condotti nel mondo. Contro queste forme di violenza fisica e psicologica prosegue anche nel 2021, per il quinto anno di seguito, il progetto Menarini per una rete di pediatri, più che mai unici e preziosi in era Covid nell'identificare casi sospetti di maltrattamento.
Avviati i nuovi corsi di formazione in versione digitale 'Lo sai che… Incontri sulla realtà degli abusi e dei maltrattamenti durante l'età adolescenziale', organizzati con la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), con l'obiettivo di aiutare gli specialisti a riconoscere e intercettare subito eventuali abusi anche nelle forme diverse da quelle 'tradizionali', ma sempre più diffuse e scatenate dalla pandemia. Il progetto di training dei pediatri, dopo il recente corso master, si svolgerà fino ad aprile in 10 incontri, coinvolgendo 700 pediatri.
Diversi studi condotti nel mondo stanno cominciando a documentare l'aumento dei casi di abuso su minori che si declinano in vario modo, non solo con forme di abuso fisico e violenza assistita, ma anche con trascuratezza estrema nelle cure fisiche e nei bisogni psicologici. A rischio soprattutto i minori che vivono in contesti disagiati, ma nessuno è immune: una indagine della più importante associazione charity dedicata all'infanzia nel Regno Unito mostra chiaramente che, quando aumentano i fattori di stress in famiglia e il cosiddetto esaurimento - burn out - dei genitori, come appunto è avvenuto nell'ultimo anno in seguito alla pandemia, il rischio di abuso sui minori si impenna.
"Nel contesto pandemico i tentacoli dell'abuso sui minori si fanno ancora più intricati e contorti e allo stesso tempo diviene più difficile intercettare l'abuso a causa del distanziamento sociale e anche della ridotta frequenza di accesso ai pronto soccorso pediatrici - spiega Pietro Ferrara, coordinatore del progetto, referente nazionale della Sip per abusi e maltrattamenti e professore di Pediatria all'Università Campus Bio-Medico di Roma - Il cambiamento radicale di routine domestica, la chiusura delle scuole e l'interruzione di tutte le attività extrascolastiche, hanno reso ancora più profondo, inaccessibile e silenzioso il baratro dell'abuso, che, se come sempre si consuma principalmente in contesti socioeconomici disagiati, ha esteso le sue maglie anche in contesti 'normali' o solamente 'fragili'".
"Per moltissimi minori, restare a casa non ha significato solo rinunciare alle proprie abitudini e alla propria vita sociale, ma li ha obbligati a convivere, ogni ora del giorno, con persone violente, senza avere la possibilità di chiedere aiuto - affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini - In questo contesto così drammatico, il Gruppo Menarini ha voluto continuare a supportare questo progetto unico al mondo che, dal 2016, fornisce a pediatri e medici di base gli strumenti per riuscire a riconoscere tutti i segnali di violenza e intervenire tempestivamente".
"Il problema - sottolinea Luigi Nigri, coordinatore del progetto e vicepresidente Fimp - è che una situazione eccezionale come quella che si è venuta a creare e che perdura ormai da un anno, associata a tutte le problematiche familiari, domestiche già preesistenti, determina un altissimo rischio di esacerbazione: dai conflitti di coppia, ai problemi economici, all'abuso di droghe e di alcol. A favorire questa escalation anche la discontinuità dei servizi socio-sanitari ed educativi verificatisi in tutto il periodo dell'emergenza, e non da ultimo il rifugiarsi dei bambini e dei ragazzi nella Rete che li ha esposti ancor di più al rischio di adescamenti, abusi sessuali online e cyberbullismo ancora più subdoli e meno facilmente individuabili".