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Medici e infermieri al lavoro senza sosta nel reparto di terapia intensiva passato da 5 a 17 letti per curare i pazienti covid all' ospedale di Vizzolo Predabissi, 24 Marzo 2020. Ansa/Andrea Canali
"Tutti i numeri della pandemia sono in aumento". Lo evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbre nella settimana 10-16 marzo. "Rispetto alla settimana precedente - registra il rapporto - c'è un ulteriore incremento dei nuovi casi (157.677 contro 145.659) e dei decessi (2.522 contro 2.191). Continuano a salire i casi attualmente positivi (536.115 contro 478.883), le persone in isolamento domiciliare (506.761 contro 453.734), i ricoveri con sintomi (26.098 contro 22.393) e le terapie intensive (3.256 contro 2.756)".
"L’ulteriore incremento dei nuovi casi – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – ha determinato nell’ultima settimana la netta espansione del bacino dei casi attualmente positivi, aumentato di oltre 57 mila unità". Rispetto alla settimana precedente, i casi attualmente positivi per 100mila abitanti crescono in 16 Regioni e in 15 si registra un incremento percentuale dei nuovi casi.
Secondo la Fondazione Gimbe, "anche nelle terapie intensive, il cui tasso di saturazione nazionale oltrepassa la soglia critica attestandosi al 36%, l’occupazione da parte di pazienti Covid supera il 30% in 13 Regioni: in particolare, in 5 Regioni (Toscana, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Molise) è sopra o uguale al 40% e in altre 5 è sopra al 50% (Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Marche, Prov. autonoma di Trento)". "Il sovraccarico ospedaliero – commenta Renata Gili, responsabile ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – oltre a rendere più complessa l’assistenza dei pazienti Covid, aumenta lo stress di personale e servizi ospedalieri e impone di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per pazienti non Covid".