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Astrazeneca ha firmato i primi contratti a scopo di lucro per il suo vaccino contro il Covid-19, sviluppato insieme all’università di Oxford. Il gruppo farmaceutico anglo svedese aveva finora rinunciato agli utili sul farmaco durante la pandemia, scelta derivante da una clausola presente tra gli accordi con i laboratori di ricerca.
Il quotidiano britannico Financial Times ha fatto presente che la casa farmaceutica si aspetta una “modesta reddittività” dal farmaco che dovrebbe aumentare con i nuovi ordini, ma continuerà ad essere venduto a prezzo di costo nei paesi in via di sviluppo. L’azienda ha spiegato la propria decisione dichiarando che la pandemia è finita e che si trova in fase endemica
Il vaccino Astrazeneca rimane in ogni caso meno costoso e più facile da trasportare rispetto ai farmaci dei concorrenti statunitensi, che Europa e stati Uniti tendono comunque a privilegiare, complici i ritardi nelle forniture e dubbi su alcuni possibili effetti collaterali. AstraZeneca ha annunciato inoltre di lavorare in un’unità di vaccini e terapie immunitarie, per riunire i suoi prodotti Covid-19 e gli altri suoi trattamenti per le malattie respiratorie virali.
Nel terzo trimestre dell’anno la società ha incassato 1 miliardo di dollari grazie al vaccino contro i 13 miliardi di dollari di Pfizer e i 5 miliardi incassati di Moderna. Il gruppo anglo svedese ha registrato ricavi per 9,9 miliardi di dollari, più delle attese ma gli utili sono risultati inferiori alle previsioni.