PHOTO
Ohne Musik wäre das Leben ein Irrtum (Senza la musica, la vita sarebbe un errore) tuonava il filosofo Schopenauer.
Non se lo fa certo ripetere due volte Karl, il nostro tedesco di fiducia che ogni giovedì -presso il suo circolo Stammtisch di Piazza Galilei- organizza serate di musica dal vivo. Il viaggio di ieri sera ci ha portati dall'altra parte dell'Atlantico, negli Stati del cantautorato. Nostra guida di viaggio Al Diesan, appassionato fan di Bob Dylan dal lontano 1976 ed esecutore del suo vasto repertorio, oltre che di altri capolavori del cantautorato angloamericano (Beatles, Bublé e Denver per citarne alcuni).
Mentre segnamo già il prossimo appuntamento, giovedì 15 marzo col gruppo Nashville e le loro note country, evadiamo per qualche ora lungo la US Route 20 (numero caro ad Al per il valore simbolico: 20 anni di differenza col suo idolo Dylan, 20 anni trascorsi tra il suo primo ascolto su vinile ed il primo dal vivo), corroborati in animo e spirito, grazie alla cucina ed alla birra tedesca doc.
Apre la serata What Was It You Wanted , una sfumata dichiarazione di addio ai fan, che si affidano ad ogni parola e movimento di Dylan. Si procede con Let Them FLy , brano autografo di Diesan dal chiaro messaggio di augurio: lasciali volare , espresso con una voce delicata sostenuta da un'atmosfera nostalgica ma incoraggiante, tessuta tra percussioni terzinate e dolci arpeggi chitarristici, con la chiusura di un assolo di armonica da buon cantautore . Sempre di Diesan abbiamo potuto apprezzare Lonely Wind ( Vento solitario , che -come dice il cantautore- può far piangere quando la mente pensa al vasto oceano . Quadro efficace reso dalla melodia del violino e del pianoforte, che ci fanno realmente immaginare di volare sopra i tipici paesaggi da film americano) e Where Are We Going (dove Al riflette su significato e risposte del quesito Dove stiamo andando , sempre sullo sfondo di un appassionato dialogo di archi e pianoforte) e Stay at Home .
Tra un brano e l'altro si inseriscono gli aneddoti coi quali Karl Heinz ci porta in tanti tempi e luoghi, dalla sua Germania alla nostra Cagliari, permettendo di poterli vivere seppur solo con la fantasia anche ai più giovani; un'atmosfera, un punto di vista che sicuramente non possono trovare negli smartphone né nelle smart tv! Uno su tutti, nel 1979, si ritrovò per puro caso a scambiare quattro parole con una giovane cantante che stava per salire sul palco; il suo nome potrebbe dirci qualcosa… Loredana Berté!
La poliedricità di Al Diesan non si limita solo a Dylan! Accanto a I Shall Be Releas e One More Cup Of Coffee, elettrizza il pubblico con Fields of Gold (Sting), Forever and Ever (Travis), Home (Bublé), Something (Harrison) e le epocali The Sound of Silence (Simon-Garfunkel) e Take Me Home, Country Roads (Denver).
Il saluto finale è accompagnato da Blowing In The Wind, che emoziona e fa riflettere soprattutto in questi tempi di contrasti e conflitti: quante strade deve percorrere un uomo prima di poter essere considerato tale? Quante spiagge deve vedere una colomba prima di potersi riposare nella sabbia e quante volte devono volare le palle di cannone prima che vengano cancellate? Tutto si muove e cambia e l’unico modo che ha l’uomo per sopravvivere è assecondare questi cambiamenti, che sono imprevedibili come il vento. E dunque, amici miei, vi posso dire -con ottimismo- che le risposte… soffiano nel vento!