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I più nostalgici conserveranno certamente, piegata nel cassetto della memoria, quella maglia semplice a strisce bianche e rosse con una lettera “R” stilizzata stampata sul petto. Era la maglia dell’attuale Vicenza Calcio, il cui nome ufficiale fu affiancato, per buona parte della seconda metà del secolo scorso, dal nome della ditta Lanerossi, della quale la “R” non è che il simbolo.
Fu, questo, un esemplare fenomeno, antesignano della sponsorizzazione nel mondo del calcio italiano. Quella maglia, quella “R” e quei colori, sono entrati a buon diritto nel cuore di tanti tifosi e sportivi italiani, regalando soddisfazioni e gioie al popolo vicentino e non solo. Vicenza è stata sempre fucina di campioni, i suoi campi terra fertile di talenti e rampa di lancio di astri brillanti da donare alla galassia del calcio che conta.
Paolo Rossi, eroe indiscusso di una generazione intera di appassionati di calcio, l’indomabile Pablito che nel 1982 condusse gli Azzurri di Enzo Bearzot alla conquista di una magica Coppa del Mondo in terra di Spagna. Roberto Baggio, il Divin Codino le cui epiche gesta furono cantate dalla pastosa e suadente voce di Bruno Pizzul nelle interminabili notti magiche di Italia ’90 e USA ’94. Solo due, questi citati, di tanti altri ragazzi di belle speranze che dalla provincia veneta approdarono a palcoscenici più prestigiosi raccogliendo applausi da ogni parte del mondo.
In questi giorni, nei social-network, è rimbalzata a suon di click la notizia dell’acquisto da parte della Juventus del giovane classe ’98 Davide Arras. Berchiddese di nascita, vicentino di adozione anche lui, come Paolo Rossi e Roby Baggio. E anche lui, come Paolo Rossi e Roby Baggio, è a Torino, sponda bianconera, che andrà a cercare fortuna.
L’ho contattato di recente e, con disponibilità e garbo, ha accettato di rispondere a qualche domanda con la spontaneità e la freschezza della sua giovane età.