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"Rimaniamo sgomenti di fronte all’ennesimo tributo di sangue pagato da Matteo e Pierluigi mentre garantivano la sicurezza della collettività. Le notizie arrivate in questi giorni da Trieste provocano indicibile dolore; la perdita dei nostri due colleghi allunga il drammatico elenco di agenti che hanno perso la vita nello svolgimento del proprio lavoro. Non passa giorno senza che le cronache parlino di poliziotti feriti durante il servizio; è accaduto anche ieri a Venezia, dove degli agenti sono stati aggrediti da un uomo alla stazione ferroviaria Santa Lucia, mentre la collega ferita a Cecina è ancora in gravi condizioni. Attendiamo dal Governo un segnale chiaro: servono iniziative concrete per proteggere il lavoro e l’incolumità delle donne e degli uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine. Siamo stanchi di essere aggrediti, e ancora più stanchi del fatto che chi aggredisce la faccia franca senza passare neanche una notte in carcere. Come se non bastasse, ad aggiungersi al dolore di questi giorni, le parole insensate e offensive di inappropriatamente famosi chef o orribili commenti di sedicenti rivoluzionari con anacronistica sub cultura anarcoide. Le forze dell’ordine lavorano quotidianamente per la sicurezza dei cittadini e ci aspettiamo che il Governo sia al nostro fianco, perché chi uccide una donna o un uomo in divisa uccide lo Stato! Alle famiglie dei nostri due colleghi va la nostra forte e sentita vicinanza".
Lo ribadisce il segretario provinciale del Coisp, Daniele Bracco, in servizio al Commissariato della Polizia di Stato a Quartu, (in alto, nella foto): "Siamo stanchi – rincara la dose il poliziotto-sindacalista, Daniele Bracco – esasperati di essere aggrediti e ancora piu' delusi del fatto che chi ci aggredisce la faccia franca senza passare neanche una notte in carcere. Le Forze dell'Ordine lavorano quotidianamente per la sicurezza della collettivita' e ci aspettiamo che il governo sia al nostro fianco, perche' chi uccide una donna o un uomo in divisa uccide lo Stato. Anche in Sardegna, in particolare a Cagliari e nell’hinterland, le condizioni cui sono costretti ad operare i nostri colleghi non sono certo delle migliori – aggiunge Bracco, Coisp – a parte l’esiguo numero di agenti, ancora equipaggiati non a dovere".