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Una rappresentazione della società odierna, privata della sua profondità, “con finti moralisti davanti al dolore, figli del successo con foto condivise che portano lontano dai vincoli del cuore”: questo è il tema trattato nel nuovo singolo di Dario Deriu, Mancano gli eroi, uscito appena 2 settimane fa e che sta letteralmente spopolando.
Il cantante, musicista e cantautore olbiese 32enne, dopo 10 anni con i Gentiles, ha intrapreso da maggio dello scorso anno un nuovo percorso e Mancano gli eroi è il suo secondo singolo da solista dopo Orizzonte. Ma pure un’altra canzone, Ascolta il silenzio, per cui avevano collaborato con lui diversi artisti sardi, ha rappresentato un importante traguardo per Dario, che durante la sua carriera ha scritto tantissimi altri brani per diversi artisti; uno l'ho composto in collaborazione con Gino Marielli dei Tazenda.
Anche Ascolta il silenzio tratta una tematica molto attuale e forte, gli abusi sui minori, riflessione stimolata dai fatti di cronaca ambientati negli asili, e aveva avuto un grande impatto sul pubblico.
Il testo di Mancano gli eroi è di Giandomenico Addis, mentre musica e produzione sono completamente di Dario, che ha suonato il pezzo con la sua band, composta da Matteo Virdis alla batteria, da Gianni Gadau al basso, Renato Balardi al pianoforte e tastiere e da Fabrizio Pintus alla chitarra.
Dario Deriu è tornato ai microfoni di Sardegna Live per parlarci sia del suo ultimo singolo che degli anni del Covid vissuti da un artista: la parola a lui!
Ciao Dario, benvenuto. Appena 2 settimane fa è uscito il tuo nuovo singolo, Mancano gli eroi, una fotografia della società contemporanea che sembra vuotata dei significati più profondi, delle emozioni, dell’importanza del rapporto con gli altri. Cosa ti ha spinto a trattare questa tematica?
“Ciao a tutti! Il tema di Mancano gli eroi ho deciso di trattarlo subito dopo aver letto, qualche anno fa, il testo scritto da Giandomenico Addis, autore di Tempio, e immediatamente ho rivisto attraverso quelle parole la società odierna, soprattutto riguardo le nuove generazioni, che danno molta più importanza ad una vita virtuale che alla vita vera e alla realtà che ci circonda.
Ho subito voluto dare vita alle parole di un testo così dannatamente realistico, creando una melodia, la musica, improntata in stile rock per far arrivare il brano a quante più persone possibili, e gli arrangiamenti, registrando tutto nel mio studio per poi farlo mixare a Roma da Andrea Di Giorgio”.
Come hai vissuto da artista il periodo Covid e secondo te come ha influito la pandemia sulla società?
“Questi 2 anni di pandemia ci hanno messo davvero a dura prova, colpendo senza pietà moltissimi settori, tra cui quello dello spettacolo. A parer mio sono rimasti in piedi e hanno vinto tutti gli artisti che nonostante il periodo sono riusciti a comporre e a produrre musica, senza arrendersi alle difficoltà: io ho cercato di fare questo e spero di tornare sul palcoscenico al più presto.
Credo che il Covid abbia influito nella società togliendoci tantissimo ma allo stesso tempo dandoci tantissimo, ad esempio facendoci riscoprire molti valori che davamo per scontati, come un abbraccio”.
Un altro tuo brano molto conosciuto è Ascolta il silenzio, che tratta il tema degli abusi sui minori. Cosa ti aveva spinto a scriverlo?
“Ascolta il silenzio” è un brano che ho scritto e musicato per dare voce al silenzio che molti bambini sono costretti a portarsi dentro perché vittime di abusi e maltrattamenti. Ho voluto amplificare questo grande messaggio coinvolgendo i big della musica sarda, come gli Istentales, i Bertas e non solo”.
Quali sono i progetti futuri?
“Adesso sto preparando il tour per l’estate 2022 con la mia band. Il live sarà un viaggio nel tempo tra musica inedita prodotta da me e le cover di grandi artisti, come Generale di De Gregori, canzoni dei Tazenda, di Marras, tutti brani con i quali sono cresciuto e che mi accompagnano ancora oggi. Una canzone che non mancherà sarà La canzone nostra di Blanco e Salmo.
Inoltre il mio obbiettivo continuerà ad essere fare musica lasciando sempre un messaggio in ciò che scrivo e creo. Per me la musica è energia e il calore del pubblico dà un affetto indescrivibile che solo sul palco si può assaporare. Ecco perché, come dicevo prima, mi auguro di tornarci il più presto possibile. Ringrazio e saluto tutto lo staff di Sardegna Live”.