Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera (che hanno il compito di discutere, modificare e infine approvare il testo dei disegni di legge di loro competenza, poi mandati alle Camere per essere votati) hanno concluso l'esame del disegno di legge Sicurezza , il cui scopo è quello di introdurre disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario .

Sono stati votati tutti gli emendamenti presentati ai 29 articoli del testo ed è stato dato il mandato ai relatori di riferire in Aula, il cui vaglio è iniziato martedì 10 settembre, con la discussione generale.

Il voto finale alla Camera è previsto per la prossima settimana, ma a Montecitorio già hanno ottenuto il via liberati alcuni articoli del Ddl, molto caro alla premier Giorgia Meloni, che hanno generato parecchie polemiche sia tra le fila dei parlamentari, sia nel dibattito pubblico.

Passa l'articolo 10 che introduce nell'ordinamento il nuovo reato, 634-bis, ossia "l'occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui". La pena prevista è il carcere da due a sette anni. Finora chi occupava abusivamente una casa era punito con la reclusione fino a due anni o con la multa. L'occupazione abusiva era allo stesso tempo anche un illecito civile che dava luogo alla restituzione del bene, ma anche al risarcimento dei danni.

"Sì" anche all'articolo 14 del Ddl sicurezza, ribattezzato norma "anti-Gandhi" dall'opposizione . Potrebbero finire nei guai scioperanti tra cui i giovani attivisti per il clima e gli studenti. Il testo prevede che "chi blocca una strada o una ferrovia rischia il carcere fino a un mese, se nel farlo si è in più persone riunite si rischia la reclusione da sei mesi a due anni".

Ok pure all'articolo 15 del disegno di legge, che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l'anno .

L'Aula della Camera ha approvato anche l'articolo 11 che nel testo, con il recepimento in Commissione di un emendamento della Lega, prevede una nuova aggravante comune per i reati commessi nelle stazioni, quella di "avere commesso il fatto all'interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri".

Le forze di minoranza, che parlano di "norma ideologica e priva di coerenza ", hanno posto la questione della diversità di trattamento, prendendo l'esempio di uno stesso reato grave, come la violenza sessuale, se commesso a una fermata dell'autobus anziché in una stazione dei treni.

Foto: Polizia di Stato