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La mamma di Manuel presente ieri, in quella fredda aula del Tribunale dei Minori, a Cagliari, non ha retto. Troppo il dolore, un atroce verità, che sarà portata per sempre e indelebile con se, l’aver visto in faccia chi ha in qualche modo aiutato gli assassini di suo figlio, è stata l'ennesima pugnalata.
Il legale della famiglia di Manuel, Gianfranco Piscitelli, è scosso: “Ho avuto per quasi 20 anni una agenzia investigativa – racconta - faccio l'avvocato dal 1979, ho svolto la professione in grosse città del Nord interessandomi di criminalità organizzata ma, credetemi – aggiunge addolorato - ieri ho vissuto una'esperienza professionale mai provata: sentire dal vivo, e non solo, freddamente trascritte, le voci degli assassini di Manuel Careddu, la ragazzina minorenne cantare e scherzare dopo l'omicidio, Christian Fodde, suo fidanzato vantarsi di come l'aveva ridotto, vedere questa ragazzina che potrebbe essere nostra figlia o la vicina di casa o la compagnetta dei nostri figli, restare impassibile ad ascoltare senza un fremito, una lacrima, mi ha sconvolto e lo sono ancora. Vedere il coraggio e la compostezza della madre del povero Manuel che subiva nell'ascolto tante pugnalate – prosegue Piscitelli - mi ha fatto venire voglia di abbracciarla, cosa che non ho fatto perché non ho rapporti con lei essendo il legale di Corrado, padre di Manuel che, prevedendo ciò che sarebbe accaduto, ho preferito non far questo presenziare. In questo processo minorile le parti offese non possono costituirsi parte civile – conclude l’avvocato - ma presenterò una memoria consentitami ex art. 90 cpp per far giungere in qualche modo la nostra voce ai giudicanti affinché Manuel abbia Giustizia giusta”.