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“Dedicato a tutte quelle persone che sono nate e hanno vissuto in quel piccolo angolo di Desulo chiamato Ludine”. Il rione più povero del paese di Montanaru, un grappolo di case popolari sorte negli anni Cinquanta, mescola la sua storia con il ricordo ingentilito dall'affetto di coloro che hanno dato forma al profilo Facebook “Gente di Ludine”.
Il viaggio nella memoria viene raccontato attraverso le testimonianze di persone che hanno abitato le case in pietra del rione. Tra foto e aneddoti scorrono le storie della vita, l'infanzia e la giovinezza di tanti che hanno lasciato il paese e altri che invece sono rimasti. Un pezzo della storia di Desulo, dove accanto ai rioni più antichi di Issiria, Asuai e Ovolaccio, c'è il quartiere popolare di Ludine.
L'IDEA «Gente di Ludine - spiega Piero Floris, noto Cabizza, amministratore della pagina - vuole essere un punto di riferimento per tutte quelle persone che hanno abitato e abitano ancora il rione di Ludine. Grazie a questo social network abbiamo avuto la possibilità di ritrovare tanti amici emigrati. In questo modo abbiamo ripopolato, anche se virtualmente, il nostro rione. Siamo orgogliosi del progetto che stiamo portando avanti». Agostino Bitto contribuisce con Piero Floris ad arricchire di contenuti lo spazio web. Gli abitanti del rione di Ludine, dunque, si ritrovano nello spazio virtuale di Facebook, condividono le immagini di famiglia e raccontano emozioni e ricordi.
LA STORIA DI PIERO Piero Floris ha 49 anni, è nato e cresciuto a Ludine e a quell'angolo di Desulo è molto legato. «Famiglie numerose, buona parte con 12 o 13 figli. A casa mia eravamo in 8. Un padre doveva lavorare tanto per garantire a tutti un avvenire: si invecchiava presto, chi aveva 50 anni ne dimostrava molti di più. Mio babbo faceva l'operaio, usciva di casa la mattina presto per andare al lavoro e rientrava la sera tardi. Mia madre si occupava dei figli e della casa. Era una vita dura, ma c'era armonia».
TUTTE LE FESTE “Gente di Ludine” conserva le foto che ritraggono momenti di vita legati alle feste di matrimonio, cresime, battesimi. Ci sono gli scatti che hanno immortalato volti di uomini segnati dal tempo e dalla fatica. Si leggono racconti che divertono e regalano un sorriso. «Tiu Carignu - recita un post - affacciato alle scale di casa sua vide passare una persona a lui non tanto simpatica e facendo finta di rivolgersi al suo asino legato fuori esclamò: Pruuu asino! Ma a chi vi state rivolgendo?, chiese l'uomo. E tiu Carignu: non dico a te, ma al tuo compagno!». Gli abitanti di Ludine ricordano, tra gli altri, Antioco Mereu, comunista sfegatato, che si svegliava all'alba e cantava le canzoni degli anni '30. «La nostra pagina - conclude Piero Floris - è un omaggio a chi ha sofferto, a chi ha lavorato per non farci mancare niente, senza soste, con generoso amore».
Roberto Tangianu