"Abbiamo sottolineato, ascoltando in aula il Revisore Generale, come le decisioni assunte in ordine alla sospensione della consulenza di revisione contabile PwC nell'aprile 2016 non furono una scelta autonoma dell'allora Sostituto monsignor Becciu ma una posizione assunta dalla Segreteria di Stato, ribadita peraltro con lettera a firma del Cardinale Segretario di Stato". 

Lo affermano in una nota gli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, difensori del cardinale Angelo Becciu nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. "Quanto poi alla secolare autonomia della Segreteria, anche sotto il profilo finanziario, essa venne ribadita con rescritto pontificio del 5 dicembre 2016, rilasciato in mani del medesimo Cardinale Parolin", aggiungono. 

"Tanto - concludono i legali -, a dimostrazione della piena legittimità del comportamento del Cardinale Becciu, sempre improntato alla massima correttezza istituzionale".