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E dopo la sagra più importante della Sardegna, quella del 1°maggio, a Cagliari, come da tradizione per festeggiare Sant'Efisio e la festa dei lavoratori, che si fa? Tutti alla Fiera. Macchè, è solo un triste ricordo nelle foto ormai sbiadite di tanti anni trascorsi dentro il quartiere di viale Diaz, tra migliaia di visitatori, stand, luci, colori e festa.
No, la festa non c'è più. Gli enormi cancelli tra piazza Marco Polo, viale Diaz e lato Coni sono sbarrati. Il centro servizi per le imprese? Niente Fiera Campionaria, in più cinque licenziamenti.
Lo affermano preoccupati i segretari generali di Filcams-CIGL, Fisascat-Cisl e Uiltucs. Nella Milazzo, Giuseppe Atzori e Cristiano Ardau esprimono un giudizio negativo sulla vertenza del Centro Servizi Promozionali per le Imprese.
Anziché inaugurare la Fiera Campionaria, lo scorso 29 Aprile, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cagliari ha dichiarato l’intenzione di procedere al licenziamento di 5 operai. Da anni il C.S.P.I. e prima dell’incorporazione, L’Ente Fiera, costituisce un nervo scoperto di una gestione palesemente inadeguata; non è scevra di responsabilità la stessa Camera di Commercio di Cagliari. Un lento declino dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio che non ha saputo trovare una seconda giovinezza.
La crisi
Per anni abbiamo chiesto un rilancio dell’azienda rendendoci disponibili a sottoscrivere accordi di flessibilità, congelamenti della contrattazione integrativa, formazione sul personale a fronte di una richiesta di un serio piano di rilancio. Ma oltre ad un walzer dei Presidenti e dei Direttori non si è registrato nulla di apprezzabile. Solo una gestione che con piani triennali di rilancio teorici, ha decretato prima la morte della Fiera Campionaria e con essa tutti gli eventi fieristici.
Le federazioni sollecitano da tempo, dal 2013, un confronto serrato sul destino dell’attività del Centro Servizi Per Le Imprese che si debba metter mano all’Azienda Speciale e al quartiere fieristico è chiaro a tutti; ma i lavoratori non devono pagare lo scotto più caro. Non staremo con le mani in mano a fare solo i notai e gestire i licenziamenti causati da altri per assoluta inadeguatezza politica. Il territorio paga da troppo tempo nuovi poveri.