Si è aperta ufficialmente sabato 19 marzo la campagna elettorale per la corsa alla poltrona di primo cittadino da parte dei sostenitori del progetto #Ca_mbia.

La Fiera di Cagliari, teatro dell'evento, ha visto Pier Paolo Vargiu e gli altri candidati della lista, incontrare centinaia di persone arrivate per lanciare questo progetto che ambisce a sbaragliare le tradizionali compagini politiche.

La scelta del medico cagliaritano di correre per l'elezione quale primo cittadino è sostenuta da ben 8 liste diverse che si ritrovano nello slogan: “CAMBIARE LA CITTA' PER NON DOVER CAMBIARE CITTA'”.

Le stesse liste con le primarie dello scorso dicembre, che hanno visto la partecipazione di circa 3000 persone, hanno sfornato il nome di Vargiu quale candidato Sindaco per il capoluogo sardo.

Accanto a Vargiu si sono candidati una serie di uomini e donne che vengono dalla società civile e che, poco avvezzi alla tradizionale politica, dicono di volersi rimboccare le maniche e lavorare sodo per trainare fuori dalle secche la città, tentando di riportarla ad un'accettabile vivibilità sotto diversi profili.

Una di queste persone è un ingegnere cagliaritano che di nome fa Noemi. Insieme al marito conduce uno studio professionale con il quale si è distinta per diversi lavori importanti, sopratutto nel Sulcis -Iglesiente. Qualche anno fa Noemi, mamma di due ragazzi, ha preso la sua seconda laurea, questa volta in Architettura.  Aderisce entusiasta al movimento dei Riformatori dei quali nel 2014 viene eletta all'unanimità quale coordinatore cittadino. Le abbiamo rivolto alcune domande:

Quale è il vostro slogan?

Il nostro slogan è “Cambiare la città per non dover cambiar città”. Negli ultimi anni assistiamo all’inesorabile invecchiamento della popolazione, ciò è dovuto principalmente al sempre più alto tasso di disoccupazione giovanile che non permette ai nostri ragazzi di restare in città.  Cagliari va cambiata, va resa “attraente”. Il modo? Un unico semplice progetto,  mettere a reddito tutte le risorse della nostra città.

La vostra idea di città?

La città così non ci piace, non ci attrae più, pur con il suo bellissimo mare, il verde, le  nuove pavimentazioni. Molti cagliaritani non ci possono vivere a causa dei prezzi elevati delle case. Le  ridotte possibilità di trovare lavoro e le difficoltà di fare impresa accentuano questa piaga. Vediamo il centro storico abbandonato, oppure edifici importanti come l'ospedale Marino o il vecchio carcere cittadino trasformarsi in ruderi. Questo è un inequivocabile segnale dell'inesorabile invecchiamento, per il quale ci vorrebbe un ricambio generazionale dando cosi l’opportunità ai giovani di rimanere in città.

Invece alcune risorse, come l'Anfiteatro o Tuvixeddu, sono abbandonate, mentre i giovani “cervelli”  scappano.

Nel concreto, quali sono le vostre proposte?

Le principali risorse di Cagliari sono quelle naturali: mare, sole, vento, storia.

Dobbiamo mettere a reddito queste risorse: non “bellezze solo da contemplare” ma opportunità per attrarre investimenti. Le olimpiadi del 2024 sono un esempio.

Si dovranno fare delle scelte strategiche che diventino un volano per tutta l’economia cittadina. Il riutilizzo di strutture abbandonate per sostenere l’industria del turismo, dai voli low-cost ai grandi alberghi. Non c’è bisogno di un solo metro cubo in più; basta riutilizzare quelli che ci sono. 

Qual è il futu