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Melodie e storie della Sardegna, musiche e sonorità inconfondibili, che raccontano la storia millenaria di un’Isola ricca di identità e tradizione. Il 23 e 24 novembre ad Aritzo torna l’appuntamento con "Il Canto Popolare in Sardegna – tradizione e innovazione", giunto ormai alla sua terza edizione. L’evento organizzato dal Coro Bachis Sulis, in collaborazione col Comune di Aritzo e la Pro loco, nell'ambito delle manifestazioni promosse grazie ai finanziamenti della Regione Sardegna e dell'assessorato del turismo con la legge 7. Gli spettacoli si alterneranno sotto la direzione artistica del Maestro Michele Turnu, nonché direttore del coro organizzatore.
Passato e futuro
Un progetto nato con l’idea di raccontare un percorso, di crescita e condivisione, che di anno in anno matura e coinvolge la comunità trasportando gli spettatori in un viaggio di passione ed emozione. Tale percorso, spiega Michele Turnu, “prevede non solo incontri canori, ma anche un approfondimento sul tema del canto tradizionale, di ispirazione popolare, fino al canto d’autore”. Quindi, precisa, “è importante avere quella parte radicata della nostra cultura musicale, ma altrettanto importante è evolversi”. È così che “tradizione e innovazione” si incontrano, dando vita a una commistione affascinante.
La musica come vettore
La musica, si sa, è veicolo di emozioni e motivo di coinvolgimento. Così il Canto Popolare in Sardegna sarà non solo l’occasione di trascorrere due giornate all’insegna dell’intrattenimento musicale, ma anche di conoscere da vicino tradizioni, usanze ed eccellenze di Aritzo e della nostra terra: dai sorprendenti scorci del centro storico, fra autentici murales e vicoli che raccontano storie di vita quotidiana, al lavoro degli artigiani locali, dagli abili falegnami ai torronai, maestri del gusto. La passione per Aritzo rivive così nelle sue eccellenze, dalle laboriose mani di appassionati lavoratori alle travolgenti note delle voci canore.
È dunque da un’idea del Coro Bachis Sulis, che ispira il suo nome alla celebre penna aritzese, che nasce il progetto del Canto Popolare in Sardegna. E se l’ispirazione arriva dalle parole scritte del poeta vernacolare, non poteva che essere un evento dedicato alla bellezza dei pensieri e dei racconti che descrivono e scandiscono la storia di Aritzo, rivolgendo uno sguardo al passato ma al contempo proiettando la visione a un futuro che accoglie nuovi stimoli, dando vita a un rinnovamento continuo. Canto a Tenore, launeddas, pianoforte e violini, viole e violoncelli, flauti e contrabbassi, e poi ancora cori e voci della Sardegna: sinfonie e melodie si intrecciano in uno spettacolo che accoglie artisti del canto provenienti da tutta l’Isola.
Due giornate e tanti appuntamenti
Saranno due giornate (qui il programma completo) ricche di esibizioni: sabato 23 novembre, presso l’Auditorium ITC, al via gli spettacoli dalle 18:30, con “Luna” Canti e Cori di Barbagia, scritto e diretto da Michele Turnu; domenica 24 novembre sarà l’occasione per partecipare al Convegno etnomusicologico sul Canto a Tenore e la Letteratura sarda, alle ore 11, e alle 18:30, ancora presso l’Auditorium, al Concerto Canti a Tenore e Solistici. Una tappa imperdibile per gli appassionati di canti e tradizioni, ma anche per chiunque voglia scoprire l’essenza più pura e genuina di una comunità che ogni anno apre le porte ai visitatori che accorrono ad Aritzo per scoprirne le meraviglie e condividere esperienze all'insegna dell’amicizia e dell’intrattenimento.