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Una storia nata male e finita peggio. Quella dell’ex Circoscrizione Comunale di via Cinquini la conoscono benissimo tutti, i residenti in primis, le centinaia di persone che vanno a correre o in bici su al colle e soprattutto, anche gli uffici di A.R.E.A. e Comune di Cagliari.
Dalla sua chiusura, avvenuta almeno una quindicina di anni fa, quel caseggiato ha visto di tutto d di più, soprattutto è stata ed è tuttora la dimora abituale degli eroinomani, punto di riferimento per chi deve bucarsi lontano da occhi indiscreti.
Colle San Michele
L’ultima cronologia storica, in sintesi, fa riferimento all’anno 2013, quando l’allora consigliere comunale Paolo Casu scrisse alla Asl, alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri del Noe e al Comune, denunciando una situazione igienico-sanitaria fuori da ogni schema: dentro quel budello fatto ormai a pezzi dal tempo, centinaia di tossicodipendenti frequentavano la struttura (o quel che restava), per iniettarsi la dose. Luogo anche di piccolo spaccio di eroina e punto nevralgico per clochard, dentro quei locali c’era di tutto: il Comune e A.R.E.A intervennero immediatamente con la bonifica dei luoghi, raccogliendo migliaia di siringhe sporche e tantissimi rifiuti.
Dopo di che, quello stabile fu “blindato”, con tanto di telecamere e allarmi anti-intrusione gestiti dalla vigilanza Alarm System di Cagliari: poi, nel corso degli anni, l’amministrazione di Massimo Zedda cercò di ovviare a quell’oscenità: il primo cittadino diede come indirizzo base la demolizione.
Sono trascorsi ormai 6 anni, ma tutto è ancora così o ancor peggio: chiunque può deliberatamente introdursi dentro quel rudere abbandonato e continuare a bucarsi, come accade anche nello sterrato pieno di erbacce, rifiuti a siringhe davanti all’asilo di via Serbariu. In questi giorni, i consiglieri Marcello Polastri, (Sardegna Forte), Roberta Perra, Andrea Piras (Lega), stanno prendendo visione dei documenti che riguardano questa triste e annosa storia.
Già in passato, anche l’attuale consigliere Fabrizio Marcello, Pd, si occupò della vicenda, ma “burocraticamente” tutto è ancora arenato in chissà quale ufficio. Quel luogo, sarà presto restituito ai cittadini e ai residenti? Sarà creato un bellissimo orto botanico oppure sarà realizzato un edificio nuovo di zecca ad uso esclusivo delle associazioni che si occupano di attività sociali?
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