Roma, 23 mar. - (Adnkronos) - "Oggi emaniamo i decreti sulle farine di insetti che riguardano i livelli autorizzativi che l'Europa ha dato sulle di farine derivanti da insetti, non discuto il fatto che ci si possa nutrire di quello che è più idoneo alla propria alimentazione, ma vanno indicazioni chiare, altra cosa sono i cibi sintetici che mettono in discussione il rapporto fra uomo e natura". E' quanto ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida in conferenza stampa riferendo che i decreti sono stati firmati oggi e notificati alla Commissione europea insieme ai ministri delle Imprese Adolfo Urso e della Salute Orazio Schillaci. La firma segue le intese raggiunte ieri in Conferenza Stato Regioni su quattro differenti schemi di decreto sulle indicazioni obbligatorie per l’immissione in commercio di alimenti contenenti quattro farine di insetti: farina di grillo, farina Alphitobius diaperinus (larve), farina di Tenebrio molitor (tarme) e farina di Locusta migratoria. Gli schemi di decreti sono tutti del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida di concerto con il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Nel dare parere favorevole le regioni raccomandano di prevedere il pieno coinvolgimento del Ministero della Salute nei decreti in fase di emissione e di posizionare i prodotti in scaffalature dedicate, indicazioni che sono state recepite dal governo.

"Abbiamo immaginato nei livelli comunicativi la provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo presente all'interno di ogni cibo che vede la presenza di questa natura abbiamo anche identificato come modalità di vendita quella di dedicare degli scaffali appositi in maniera che chi sceglie larve, grilli o locuste può indirizzarsi verso quegli scaffali e chi non vuole farlo, che credo sarà la maggioranza degli italiani, se ne terranno lontano", ha affermato ancora il ministro Lollobrigida. I decreti firmati da tutti e tre i ministri sono stati notificati oggi alla Commissione Ue e dovranno quindi attendere la risposta della stessa commissione prima che le nuove norme vengano applicate .