Grande affluenza per lo stage gratuito di antiaggressione femminile che si è svolto questa mattina presso la palestra Ferrari Gym di Cagliari. Lo stage organizzato in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contra la violenza sulle Donne, è stato tenuto dal maestro Patrizio Loi, c.n. 3° grado, tecnico della Fikbms (Federazione del Coni).

L’iniziativa, della durata di circa 3 ore, ha avuto inizio alle ore 10, e ha visto la partecipazione attiva di oltre 50 persone. Durante lo stage, Loi si è soffermato sul linguaggio del corpo, sulle distanze di sicurezza, sull’atteggiamento dell’aggressore e della vittima, sulla dissuasione verbale, sulla gestione dello stress e della paura, sull’utilizzo dei punti sensibili del corpo, sull’analisi delle situazioni tipiche di un’aggressione e sulle tecniche di liberazione nel corpo a corpo. 

I dati

“Secondo i dati del ministero dell’Interno – commenta Patrizio Loi - nel 2018 si è registrato un reato legato alla violenza di genere ogni 15 minuti e secondo i dati pubblicati dall’Eures sulla violenza di genere, nel 2018 - sono state assassinate 142 donne, lo 0,7% in più rispetto al 2017, - 119 sono le vittime in famiglia (uccise dal partner o dall'ex partner), il +6,3% rispetto al 2017, 4886 sono le denunce per violenze sessuali, 1132 su minori, il +5,4% rispetto al 2017, 14871 sono le denunce per lo stalking – agginge il maestro di difesa personale - 17453 sono i delitti legati al maltrattamento in famiglia, nei primi 10 mesi del 2019 sono 94 gli omicidi con vittime femminili. Dal 2012 ad oggi, sono state uccise 868 donne, 3 vittime a settimana, una ogni 60 ore. A questi drammatici numeri, bisogna aggiungere il sommerso, quelli non registrati:
spesso una donna vittima di violenza di genere non denuncia. Non denuncia perché non viene creduta, perché si sente sola, perché non ha i mezzi economici per affrontare la situazione, perché crede che il suo carnefice provi amore e lo perdona. La violenza di genere è il cancro della nostra società. Per affrontare il problema bisogna innescare una rivoluzione culturale sottolineando il ruolo positivo e di fondamentale importanza della Donna nella nostra società. Bisogna farlo con l’educazione e la trasmissione di concetti e di principi di rispetto attraverso le istituzioni, la scuola e la famiglia. Bisogna continuare a denunciare qualsiasi episodio di violenza, continuare a fidarsi delle istituzioni, ma soprattutto condividere il problema con chi abbiamo vicino. Bisogna imparare a difendersi, perché purtroppo, esiste un momento in cui una vittima ha di fronte il suo aggressore, ma soprattutto perché all'interno della palestra si può ritrovare quella forza per alimentare l’autostima e trovare la forza – conclude Patrizio Loi - per reagire che spesso manca”.