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Con un provvedimento adottato sotto la calura del sole pre-ferragostiano, il Governo il 14 agosto scorso ha approvato il decreto legge contenente nuove norme per combattere il cosiddetto " femminicidio".
L'attenzione dei media, ma soprattutto una rinnovata coscienza sociale, hanno acceso i riflettori su un fenomeno che tristemente affligge la nostra società: quello della violenza e dell'uccisione delle donne, da cui deriva, infatti, il termine femminicidio. Un fenomeno che appare sempre più in crescita, anche se dai dati ufficiali, forniti dagli istituti specializzati, si desume che la cronaca giudiziaria degli ultimi 15 anni registri pressoché costantemente episodi efferati di violenza sulle donne. Forse, e fortunatamente, ad accrescere è solo la sensibilità di tante persone, uomini e donne, che rifiutano e condannano categoricamente questo tipo di reati e con essi quella mentalità maschilista che ha da sempre "ridimensionato" la reale gravità di tali atti.?Il legislatore si è fatto portavoce delle numerose istanze, provenienti in particolare dalle associazioni sorte in difesa dei diritti delle donne, ed ha varato un "pacchetto" di provvedimenti, immediatamente entrato in vigore, in quanto adottato sotto forma di decreto legge, con lo scopo di combattere il fenomeno della violenza nei confronti delle donne ed il femminicidio. Decreto legge, che come sottolineato dalla Presidente della Camera, è stato immediatamente presentato alle Camere per la sua conversione in legge, così come espressamente previsto dall'art. 77, II comma, della Costituzione.
IL PROVVEDIMENTO. Volendo sinteticamente descrivere il suo contenuto, si può affermare che si tratta di un provvedimento "agile", composto di soli 12 articoli, i quali sono tutti preordinati al raggiungimento di tre fondamentali obiettivi: prevenire la violenza di genere, punire le condotte aggressive in modo certo e proteggere le vittime. Tra le novità legislative si annoverano: l' arresto obbligatorio in flagranza per i maltrattamenti in famiglia e per il reato di stalking; la previsione dell'aumento di un terzo della pena se alla violenza assistono minorenni o se viene commessa su una donna incinta o posta in essere dal patner; la concessione del permesso di soggiorno alla vittima nel caso sia di nazionalità straniera; l'irrevocabilità della querela; l'allontanamento da casa del coniuge violento nel caso in cui sussista un rischio per l'integrità della vittima.
ARRESTO OBBLIGATORIO IN FLAGRANZA. Come anticipato, il provvedimento normativo in esame prevede l'arresto obbligatorio in flagranza qualora siano commessi i reati di maltrattamenti contro familiari e di atti persecutori, meglio conosciuto come reato di stalking. In riferimento a questi tipi di illecito penale sarà possibile per la vittima usufruire sia del gratuito patrocinio a prescindere dalla propria situazione reddittuale, in quanto sarà lo Stato a prendersi carico delle spese occorrenti per far fronte al processo; sia di una corsia preferenziale che dovrà essere riservata e garantita da parte degli stessi uffici giudiziari dei tribunali per l'accertamento delle relative responsabilità penali. Costituisce un'altra novità a favore della vittima la possibilità per la stessa di essere costantemente tenuta al corrente sull'evoluzione del processo. Inoltre sarà possibile per coloro che assistono o sono a conoscenza di una violenza in corso di telefonare alla polizia fornendo tranquillamente il proprio nome, sapendo che lo Stato garantirà l'anonimato.
AUMENTO DELLE PENE. Viene aumentata la pena di un terzo se al reato di violenza assiste un minore o se la donna si trova in stato di gravidanza o qualora l'autore della violenza sia il coniuge, anche se separato o divorziato, o il partner, pur se non convivente. Con riferimento al reato di stalking è stata poi prevista un' aggravante, infatti, così come per il reato di violenza sessuale, una volta che la vittima ha presentato la querela essa diviene irrevocabile, impedendo in tal modo che la persona offesa possa divenire oggetto di una nuova intimidazione avente lo scopo di farle ritirare la denuncia.
L'ALLONTANAMENTO DEI VIOLENTI. La magistratura potrà autorizzare le forze dell'ordine ad allontanare dalla casa di abitazione, con urgenza, il coniuge violento, qualora vi sia il rischio che dalle molestie p