PHOTO
One nurse looking at the medical ventilator screen. ICU COVID ward
Sono in tutto 810, rileva Fiaso, i pazienti ricoverati monitorati dallo studio contro i 697 del 23 novembre. L'incremento sembra anche accelerare rispetto all'ultima rilevazione quando il tasso di crescita era stato leggermente inferiore, pari all'11%.
Parzialmente differenti i dati relativi alle terapie intensive in cui i pazienti crescono ad un ritmo inferiore. I ricoveri in Rianimazione fanno registrare un aumento di sole 7 unità, pari al 9%, e si tratta esclusivamente di non vaccinati. Gli ospedali sentinella evidenziano inoltre come l'età media risulta decisamente più bassa tra i non vaccinati: i pazienti positivi al Covid che finiscono in ospedale senza aver ricevuto nemmeno una dose di vaccino hanno in media 63,4 anni a differenza dei vaccinati che hanno 74,7 anni.
La presenza di patologie pregresse, inoltre, continua a essere più alta tra chi è stato vaccinato: fra i vaccinati i pazienti con comorbidità sono il 71% mentre fra i non vaccinati il 56%. I non vaccinati che vengono ricoverati, dunque, sono in media più giovani e godono di uno stato di salute migliore.
"Crescono i ricoveri di non vaccinati, diminuiscono quelli di vaccinati: i dati degli ospedali sentinella Fiaso relativi alle Terapie intensive nell'ultima settimana evidenziano come a subire le conseguenze peggiori del Covid siano essenzialmente i non vaccinati - commenta il Presidente Fiaso Giovanni Migliore -. Siamo fiduciosi che l'ampliamento della platea per la terza dose e l'ampia copertura dei fragili proteggerà i soggetti vaccinati dalle forme gravi della malattia. Occorre però intraprendere la campagna vaccinale anche tra i bambini per bloccare la circolazione del virus e per proteggere i più fragili".
Il numero di pazienti Covid ricoverati "è in crescita, ma i dati dimostrano che la vaccinazione e la diagnosi precoce influenzano positivamente e in modo sensibile la tipologia di pazienti che necessitano di ricovero e di cure intensive e l'esito della malattia - prosegue Massimo Lombardo, Direttore generale della Asst Spedali Civili di Brescia -. Tutti gli strumenti di prevenzione, tra cui anche l'igiene delle mani, l'uso della mascherina e il distanziamento sociale sono ancora necessari se vogliamo ridurre l'impatto della malattia".