“Vertenza Centro Servizi per le Imprese, salvi gli ex operai dell’Ente Fiera, ritirati i 5 licenziamenti”. Lo afferma con soddisfazione Cristiano Ardau, (nella foto), segretario generale della Uil-Tucs Sardegna.

Si è conclusa positivamente la procedura di licenziamento collettivo avviata dal Centro Servizi per le Imprese lo scorso 29 aprile 2019, dove l’Azienda Speciale della Camera di Commercio aveva dichiarato 5 esuberi nel settore operaio delle manutenzioni. Oggi dinanzi al Funzionario del Ministero del Lavoro di Cagliari Dott.ssa Silviana Dessì sono stati interamente ritirati.

Come Filcams- Cigil, Fisascat-Cisl e Uil-Tucs e la Direzione dell’Azienda Speciale si è infatti sottoscritto un contratto di solidarietà con il ricorso alla cd. flessibilità organizzativa. L’accordo permetterà al C.S.P.I. di rientrare in alcuni vincoli di bilancio e di non far pagare agli operai con il loro licenziamento, il momento difficile sul piano economico e finanziario dell’Azienda Speciale.

L’incorporazione dell’Ente Fiera, chiusa nel 2016 dalla Prof. Paola Piras, in quel momento a capo della Camera di Commercio e il taglio dei trasferimenti statali al sistema camerale, ha creato squilibri economici tali da indurre il C.S.P.I. a dichiarare gli esuberi.

Come sindacato – afferma Ardau – abbiamo contestato aspramente gli esuberi, rifiutandoci di sottoscrivere alcun accordo che vedesse l’espulsione di questi lavoratori. Ci sono voluti ben 6 incontri alla presenza del Presidente Gigi Molinari e del Direttore Cristiano Erriu per trovare l’intesa.

Non serve rivangare il passato o come si è gestita l’Azienda Speciale e il quartiere fieristico, ma sarebbe stato ingiusto far pagare ai soli operai. L’accordo riporta anche la flessibilità organizzativa che permetterà l’uso funzionale della forza lavoro, in accordo con il sindacato e gli operai, per coprire le moderne esigenze dell’azienda e l’attività congressuale o concertistica.

Adesso – afferma ancora Ardau – possiamo assistere con più tranquillità alla riconversione del quartiere fieristico che attraverso il contratto di sviluppo darà una seconda giovinezza alla struttura fieristica. Questo con tutti i dipendenti lontani da processi di espulsione che, disperdano professionalità preziose, mettano in sesto il bilancio del C.S.P.I., evitando di creare nuovi disoccupati nel territorio.