Oltre cento persone sono intervenute all’inaugurazione della mostra “ILLUSTRATORI DI SARDEGNA”, avvenuta mercoledì scorso e promossa da ACSIT (Associazione Culturale Sardi in Toscana), in collaborazione con Biblioteca Nazionale Centrale Firenze e curata da Angelino Mereu (ACSIT) e Silvia Alessandri (BNCF), con il contributo di Elisabetta Francioni (BNCF).

Nel suo saluto Luca Bellingeri, Direttore della Biblioteca Nazionale, ha messo in risalto la particolarità della mostra che, con oltre 200 pezzi esposti, evidenzia il percorso artistico di una trentina tra artisti, grafici e illustratori che hanno in comune le origini sarde. “Ci fa piacere – ha sottolineato Bellingeri – che l’iniziativa abbia un accoglienza favorevole che ci permette di far conoscere il patrimonio della Biblioteca Nazionale, anche quando si tratta di una manifestazione mirata e specifica come questa sugli illustratori sardi”.

Serafina Mascia, presidentessa della FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia ha portato il saluto dei 70 circoli sardi sparsi nella penisola è ha posto l’accento sull’importanza della figura di Grazia Deledda che, con il suo lavoro di scrittrice, ha contribuito in maniera determinante a far conoscere una Sardegna diversa rispetto a quella raccontata dai giornali e dalle cronache dell’epoca.

Con grande enfasi è intervenuto il Presidente Onorario ACSIT Gianni Conti che nel suo intervento ha ripercorso alcune tappe importanti del circolo di Firenze legate alle mostre realizzate in passato a Firenze su Costantino Nivola e su Francesco Ciusa. “Mostre – ha detto Conti – che confermano lo stretto rapporto tra Firenze, la Sardegna e i suoi artisti, legati da un profondo scambio culturale con la Toscana che nel tempo non ha mai avuto sosta”

Presente tra il numeroso pubblico anche il critico d’arte Corrado Marsan che è voluto intervenire per mettere in risalto l’opera grandiosa di alcuni degli artisti sardi in mostra, tra cui Mario Sironi, con particolare riferimento a quelli legati alla rivista L’Eroica e ai movimenti artistici che rilanciarono la xilografia in Italia. “Un movimento grandioso che ha dato lustro a numerosi artisti e che ha fatto primeggiare gli artisti sardi”.

Nel suo intervento Silvia Alessandri, vicedirettrice della Biblioteca Nazionale e responsabile delle attività culturali, ha sottolineato come nel caso della mostra Illustratori di Sardegna si sia venuto a creare un felice sodalizio tra pubblico e privato basato su principi esclusivamente culturali: “Il rapporto tra ACSIT e Biblioteca Nazionale avviato con questa mostra è la dimostrazione che quando le cose sono fatte bene e con passione si riescono a mettere in moto interessanti sinergie in grado di dar vita a iniziative più che positive, per i privati e per le istituzioni”.

L’intervento conclusivo di Angelino Mereu, ideatore e curatore della mostra, ha fatto il punto su alcuni fatti storici che hanno permesso agli artisti sardi di emergere. In primo luogo ha evidenziato il ruolo di “talent scout” svolto da Grazia Deledda che sempre ha cercato di aiutare e sostenere gli artisti sardi. In secondo luogo Mereu ha messo in risalto la figura di Francesco Ciusa, scultore di Nuoro, che con la scultura La Madre dell’ucciso trionfò alla Biennale di Venezia nel 1906 e fece conoscere una Sardegna fatta anche di artisti in grado di realizzare opere nuove e diverse rispetto agli stili imperanti in quel periodo.

Mereu ha poi posto l’accento sui tragici eventi della prima guerra mondiale che portarono alla ribalta “gli intrepidi sardi” e fecero letteralmente scoprire la Sardegna alla stragrande maggioranza degli italiani. Un fatto che contribuì a far conoscere al grosso pubblico artisti e illustratori sardi che con le loro opere documentarono il tragico evento e che da quell’esperienza finirono per affermarsi su giornali e riviste, come successe, ad esempio, al nutrito gruppo di artisti che realizzarono le copertine del popolarissimo