Fonni è un respiro che si apre come una gemma nel cuore della montagna. Il suo territorio degrada nelle diverse tonalità di un verde che accompagna tutte le stagioni e luccica d’argento nei picchi che frastagliano le vette più alte dell’isola.

La sua storia è un lungo viaggio attraverso i millenni, una storia documentata da un patrimonio archeologico inestimabile disseminato nel territorio e scolpita nel carattere dei suoi abitanti. 

È il centro più importante della Barbagia di Ollolai e dall’alto dei suoi 1000 metri domina un paesaggio meraviglioso ricoperto da ombrose e colorate aree boschive.

Il nome Fonni deriverebbe dalla voce latina “Fons”, fonte, per la peculiarità del territorio ricco di acque sorgive e minerali, ma anche di fiumi e laghi.

Pastorizia, artigianato e turismo sono le principali fonti di sostentamento e segno di una grande attività imprenditoriale.

Grazia Deledda ha descritto la festa dedicata alla Madonna dei Martiri, nei dettagli della fine di un secolo: l’Ottocento. Nel suo libro “Cenere”, fissa l’immagine di Fonni ritraendolo “quale avvoltoio in riposo, adagiato sulle falde del Gennargentu”.

Un immenso serbatoio storico e archeologico contiene numerosi “menhirs”, “pedras fittas”, nuraghi,  “domus de janas”, grandi quantità di schegge e noduli di ossidiana, strumenti litici che concorrono a dimostrare la presenza dell’uomo pre-nuragico nel territorio fonnese.