PHOTO
L'allarme suona forte e chiaro: le foreste della Sardegna sono a serio rischio a causa della micidiale combinazione di un agente patogeno e del cambiamento climatico, con la siccità sempre più pressante a uccidere le querce da sughero e le leccete in alcune aree dell'Isola.
Lo hanno spiegato questa mattina al termine di un tavolo tecnico, convocato per esaminare la situazione e mettere in campo le contromisure, l'assessora dell'Ambiente della Giunta Todde, Rosanna Laconi, e gli esperti e ricercatori di Agris, Università degli studi di Sassari, corpo forestale e Forestas. Pronti 1 milione e 150mila euro, che saranno stanziati in una delibera che contiene il dettaglio delle prime azioni da intraprendere.
"L'obiettivo è definire la strategia che stiamo adottando e i soggetti che entreranno in causa nella lotta a questo fenomeno - spiega l'assessora - a partire dal monitoraggio e dall'implementazione degli studi per definire le cause precise e le effettive aree interessate".
"Questo è stato l'anno più siccitoso degli ultimi cento anni - aggiunge Laconi parlando con i giornalisti - e la crisi idrica è strettamente collegata, è una concausa, del distaccamento delle piante cui stiamo assistendo, fenomeno che dal mese di giugno a oggi si è inasprito in maniera eclatante".
L'altra causa è un fungo che attacca le radici di queste piante in particolare, la Phytophthora o fitoftora, e nelle aree colpite (la zona di Iglesias è stata presa ad esempio in una delle immagini proiettate dall'assessora) mostra le zone ormai secche per la moria degli alberi. Ma è anche l'Ogliastra a perdere intere aree di foreste per il disseccamento che interessa la costa orientale a partire dal Sarrabus per poi arrivare fino alla Baronia e Gallura.