PHOTO
“Mio padre era orgolese, mio padre era un poliziotto, mio padre è morto in divisa, mio padre ha avuto la medaglia d’oro per essere morto a causa di servizio inseguendo delinquenti, ma il mito di Orgosolo è un assassino, un rapitore uno spacciatore di droga. Mio padre era un balente, Mesina è un delinquente”.
Parole forti, pesanti, lo sfogo è di Franco Carta, 58 anni, figlio di Diego, (caduto in servizio, morì il 23 luglio 1972, a distanza di due anni da un brutto incidente in moto sulla 131), il quale, raggiunto da Sardegna Live racconta con dolore cosa accadde a suo papà, morto a soli 44 anni. Aver letto sui social chi 'elogia' la fuga di Graziano Mesina, non gli è andato giù e ha voluto per questo descrivere il suo stato d'animo: “Allora mio padre stava facendo un posto di blocco all’altezza di Marrubiu – dice Franco Carta, contattato dalla nostra redazione – insieme al collega notò una macchina sospetta fare una inversione a U appena avvistato il posto di blocco, mio padre e il suo collega di pattuglia montarono sulla moto Guzzi all’inseguimento dei malviventi. Dopo qualche chilometro incontrarono un uomo a cavallo che imbizzarrito dal passaggio dell’auto attraversò la strada e lì colpì in pieno. Il collega di mio padre morì sul colpo, mentre mio padre si salvò, ma le sue gambe a pezzi – racconta con dolore - due anni in trazione all’ospedale militare, la gamba sinistra in cancrena, seguì l’amputazione dell’arto, con la salute poi compromessa, la pressione altissima. Il 23 luglio del 1972 la sua dipartita, a mia mamma le consegnarono anche una medaglia d’oro che poi nel 1977 dei topi di appartamento rubarono dopo averci svaligiato la casa”.
Il dolore, lo sfogo di rabbia
E’ un fiume in piena Franco Carta, oggi lui è un dentista a Cagliari, ma rammenta con dolore ciò che accadde a suo papà: “Perché ho visto molti post compiaciuti della sua fuga, (riferito a Graziano Mesina, n.d.r.), mia madre ne soffre ancora, perse suo marito, io ho perso mio padre, compiendo il suo dovere da poliziotto, non ci sto a chi oggi si compiace per la fuga di chi ha fatto del male, non è giusto, oggi non ne parlo volentieri di ciò che accadde alla nostra famiglia – conclude amareggiato il professionista cagliaritano, che oggi ha 58 anni - ma il mito di Orgosolo è un assassino, un rapitore uno spacciatore di droga. Mio padre era un balente, Mesina è un delinquente”.